“E’ stata la mano di dio”, di Paolo Sorrentino sbanca la 67esima edizione dei David di Donatello portandosi a casa il premio per miglior film, regia, attrice non protagonista Teresa Saponangelo, fotografia e David giovani. E’ però il fantasy “Freaks Out” di Gabriele Mainetti il film a ottenere più statuette, ben sei, ma prevalentemente tecniche, contro le cinque dell’opera di Sorrentino. Tre David per “Ennio”, il documentario di Giuseppe Tornatore su Ennio Morricone. Premio speciale per Sabrina Ferilli, premio alla carriera per Giovanna Ralli. Dopo due edizioni condizionate dalla pandemia, quest’anno la consegna delle statuette ha avuto un sapore ancora più speciale con il ritorno tutti insieme in sala. A celebrarla Carlo Conti e Drusilla Foer che hanno consegnato venticinque David di Donatello, un David alla Carriera e due David Speciali.
A fare la parte del Leone “Freaks out” con sei David (fotografia, scenografia, acconciatura, trucco, produttori, effetti visivi); cinque per “E’ stata la mano di dio” di Paolo Sorrentino (film, regia, attrice non protagonista, fotografia, David giovani). “Una felicità” per il regista napoletano. L’esperienza di Silvio Orlando e la giovinezza di Swamy Rotolo per i due migliori attori protagonisti. Al 64enne attore napoletano il David per “Ariaferma”, alla 17enne attrice calabrese quello per “A Chiara”. “Dedico questo premio a mia moglie” dice Orlando. “Sta bene, non è morta, è viva”, aggiunge facendo una battuta. “È sicuramente la persona migliore che io abbia mai conosciuto in vita mia”, dice parlando della consorte, Maria Laura. “Ho ricevuto la prima candidatura nel ’91. Ero solo, non conoscevo nessuno. Oggi conosco almeno meta’ sala”. Swamy Ruotolo aggiunge: “Voglio ringraziare la mia famiglia, le mie sorelle che hanno arricchito questo film e Jonas Carpignano che mi ha fatto conoscere questo mondo e me lo ha fatto amare”.
Miglior regia per Paolo Sorrentino al suo sesto David di Donatello per “E’ stata la mano di Dio”. Una dedica “a tutti i napoletani” e a Ludovica Bargellini, una sua collaboratrice scomparsa da qualche giorno. Un emozionatissimo Eduardo Scarpetta ha vinto il Davide di Donatello per il miglior attore non protagonista per il film “Qui rido io”. Quasi non riesce a parlare per il primo suo David. “Mario Martone mi disse che tutto nacque per il manoscritto originale di “Qui rido io” scritto da Eduardo Scarpetta che mio padre Mario gli ha consegnato 25 anni fa. Il premio è dedicato anche a mio padre, che ho perso a 11 anni e mezzo”. Teresa Saponangelo ha vinto il David alla miglior attrice non protagonista per “È stata la mano di Dio”. “Grazie Paolo di avermi dato questa possibilità importante e per te così intima. Il mio pensiero sul set era quello di emozionarti e invece siamo riusciti a emozionare tante persone” ha detto nel suo discorso di ringraziamento. David speciale a Sabrina Ferilli. Dopo oltre 30 anni di carriera – di rosea carriera – ringrazia tutti. “Disse il vermetto alla noce dammi il tempo che ti buco” dice in napoletano ricordando che prima poi sarebbe arrivato questo premio. “Le cose belle le fai anche quando hai dei bravi registi e dei bravi attori. Quindi è un grazie che offro a tutta questa sala”, dice Sabrina Ferilli. Premiata per i 70 anni di carriera anche Giovanna Ralli. Tantissimi gli “amarcord” eccezionali, rievocando i primi anni della sua carriera decennale. La vedremo nel film di Jasmine Trinca, con cui Ralli andrà al Festival di Cannes. David speciale al regista Antonio Capuano. Momento musicale di Umberto Tozzi dedicato alla settima arte. Drusilla Foer legge il monologo reso famoso da Charlie Chaplin ne Il grande dittatore. Standing ovation per Monica Vitti. Poi l’omaggio a tutti i mostri sacri dello spettacolo che purtroppo abbiamo perduto, da Franco Battiato a Gianni Cavina, da Vitaliano Trevisan a Catherine Spaak. Sulle note di “Senza fine” di Gino Paoli, cantata da Drusilla Foer. Tra gli altri premi Laura Samani vince il David per il Miglior esordio alla regia, Ursula Patzek quello per i migliori costumi (“Qui rido io”). Miglior sceneggiatura originale Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero e Valia Santella per “Ariaferma”. Miglior autore della fotografia: ex aequo, Daria DAntonio (“E’ stata la mano di dio”) e Michele D`Attanasio (“Freaks Out”). Miglior canzone originale “La profondità degli abissi” di Manuel Agnelli (“Diabolik”); migliore acconciatura Marco Perna (“Freaks Out”); Miglior trucco per Diego Prestopino – Emanuela De Luca e Davide De Luca (“Freaks Out”); Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Mattia Guerra (Lucky Red) – Gabriele Mainetti (Goon Films) – RAI Cinema vincono il David di Donatello al miglior produttore (“Freaks Out”). David Giovani, per il film scelto dagli studenti, a “E’ stata la mano di dio”, miglior cortometraggio “Maestrale” di Nico Bonomolo;
Miglior montaggio a Massimo Quaglia e Annalista Schillaci per “Ennio” che vince anche il premio come miglior documentario di Giuseppe Tornatore e quello per il miglior Suono; miglior sceneggiatura non originale per l’Arminuta di Monica Zapelli e Donatella Di Pietrantonio. Miglior compositore Nicola Piovani per “I Fratelli De Filippo”. Migliori effetti visivi “Freaks Out” che porta a casa anche la scenografia di Massimiliano Sturiale e Ilaria Fallacara. Miglior film Internazionale è “Belfast”, premio ritirato dal giovanissimo attore protagonista (11 anni) Jude Hill. Infine “Me contro Te Il Film – Il Mistero della Scuola Incantata” diretto da Gianluca Leuzzi da un soggetto di Luigi Calagna e Sofia Scalia, si è aggiudicato il David dello Spettatore.