“Ho collezionato due infezioni e tre vaccini: ho cinque dosi e non quattro. Sono stato colpito dal Covid nel marzo dei 2020, poi ho fatto tre vaccini, e a febbraio di quest’anno ho scoperto di avere un picco altissimo di anticorpi indice di un incontro ravvicinato con Omicron da asintomatico”. Risponde così l’immunologo Sergio Abrignani, ex componente del Cts, in un’intervista a ‘Il Giornale’ alla domanda se farà il richiamo del secondo booster visto che è nato nel 1958. E ai 60enni sani con tre dosi di vaccino invece cosa suggerisce? “Fare la quarta dose a distanza di 4-8 mesi dal primo booster o dall’infezione non fa male e tira su gli anticorpi”, replica l’immunologo. Nonostante Omicron i decessi aumenteranno? “Sì perché abbiamo circa 1 milione e mezzo di infezioni a settimana. Praticamente tutti si stanno infettando e con questi numeri si conteranno in media 100 morti al giorno”, osserva. Ma il picco quando arriverà? “Gli esperti dicono tra il 20 e il 30 luglio. Ma servirà un mese per la discesa. Quindi – chiosa -ci aspettano 6-7 settimane di circolazione virale altissima dove i richiami, provocando una risposta effettrice, fanno salire gli anticorpi al picco creando una barriera anche per Omicron”. Quindi Omicron non è più buono come si diceva? “Certo che è più buono, una persone infettata ha il 60-70% in meno di andare in terapia intensiva, tantissimi hanno una forma benigna – ricorda Abrignani – Ora, al momento del picco contiamo 100 morti su 100 mila contagi, con il ceppo di Wuhan erano 800 con solo 30 mila contagi. Il Covid lo stiamo addomesticando, ma sarà un nostro compagno di viaggio ancora per molto tempo. L’endemizzazione non si sa quando sarà raggiunta. Ci basiamo sull’esperienza di altri virus ma – conclude – in realtà nessuno ha mai vissuto una pandemia prima di adesso”.