domenica, Maggio 11, 2025

E’ giallo su una lettera recapitata a Pietro Orlandi proveniente dal Vaticano

Una lettera “nella cassetta della posta di mia madre in Vaticano, lasciata a mano in una busta”. Inizia così il post pubblicato su Facebook, nelle scorse ore, da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, figlia di un dipendente del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 a Roma. La missiva arriva dopo il recente botta e risposta tra i media della Santa Sede, lo stesso Orlandi e la sua legale Laura Sgrò circa le accuse rivolte a Papa Wojtyla, secondo cui sarebbero circolate “voci sulle presunte abitudini” del Pontefice (“la sera se ne usciva con due suoi amici monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case”).

La lettera recapitata alla famiglia
“Ciao Pietro, sei un bugiardo e lo sai! Quelle vergognose allusioni nei confronti di papa Wojtyla non te le ha riferite nessuno, te le sei inventate te, ma ti sei screditato da solo”, si legge nella missiva, resa pubblica da Orlandi. E ancora: “Ho sempre supportato la tua famiglia, ma seguire piste suggerite da mitomani e persone notoriamente inaffidabili ha complicato le cose. Il Vaticano è stato anche troppo paziente. Adesso ti ha concesso una nuova inchiesta, ma su quali basi si svolgerà? Con i soliti documenti falsi e sulla pista dei cardinali pedofili che di notte vanno a cercare le ragazzine assieme al Papa? Ti dovresti solo vergognare. Dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie”.

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