martedì, Aprile 30, 2024

G7 a Hiroshima, Meloni incontra Zelensky: “Ucraina sa di poter contare su Italia”

“L’Ucraina sa di poter contare sul sostegno italiano a 360 gradi. In questi due giorni abbiamo portato il nostro punto di vista”, ha detto la premier, sempre in conferenza stampa al G7 di Hiroshima, ricordando che domani i leader del G7 e i partner invitati incontreranno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Abbiamo parlato degli errori del passato, di come impostare i rapporti con il sud globale e come superare la narrativa dell’Occidente contro il mondo. Abbiamo parlato di intelligenza artificiale, tema legato alla democrazia: il rischio che corriamo è una società in cui il progresso sostituisce le capacità umane, telecrazie”, ha aggiunto.
Meloni, durante i lavori del G7, ha lanciato la proposta: “Molti di noi si sono già espressi a favore della richiesta dell’Unione Africana di aderire al G20. L’Italia sicuramente sì. Penso che sarebbe un bel segnale esprimere il nostro sostegno anche in occasione di questo vertice”. Poi è passata alla difficile situazione della Tunisia con “una fragilità politica evidente e un rischio di default finanziario dietro l’angolo”. Il mare, ha detto ai leader la premier, “ha un importante ruolo sul piano economico: più dell’80% del commercio internazionale viaggia sul mare. Ognuno di noi si affaccia sul mondo grazie a grandi sistemi portuali. Ma non si tratta solo di economia. Il mare è parte della nostra cultura, della nostra visione del mondo. Le nostre democrazie sono nate e cresciute come nazioni marittime. La scoperta e l’apertura di nuove rotte marittime hanno sempre portato con sé grandi mutamenti storici e sociali”. “Oggi – ha osservato infine – siamo anche di fronte al rischio che il cambiamento climatico potrebbe aprire nuovi passaggi finora impraticabili, nel nordest e nel nordovest. Passaggi, soprattutto quello del nordest, che rischiano di essere controllati da altre potenze”.
I leader G7 nella dichiarazione sulla resilienza e sicurezza economica hanno affermato che la coercizione economica “non solo mina il funzionamento e la fiducia nel sistema commerciale multilaterale, ma viola anche l’ordine internazionale” e “in definitiva compromette la sicurezza e la stabilità globali”. “Ai nostri rispettivi livelli nazionali – hanno aggiunto – utilizzeremo gli strumenti esistenti, ne rivedremo l’efficacia e ne svilupperemo di nuovi, se necessario, per scoraggiare e contrastare l’uso di misure economiche coercitive”. Poi hanno lanciato un monito alla Cina sulle sue “attività di militarizzazione” nella regione dell’Asia-Pacifico, mantenendo allo stesso tempo ferma la volontà di avere con Pechino “relazioni costruttive e stabili”. In un comunicato finale diffuso a summit, i leader dei Sette Grandi hanno anche esortato Pechino “a fare pressione sulla Russia affinché fermi la sua aggressione militare e ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe dall’Ucraina”. Il G7 ha anche fatto sapere di essere “seriamente preoccupato” per la situazione nei mari Cinese orientale e meridionale, esprimendo “opposizione a ogni tentativo unilaterale di modificare lo status quo con forza o coercizione”. Nella dichiarazione finale, i leader hanno ribadito da Hiroshima “l’importanza di pace e stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan, indispensabili a sicurezza e a prosperità nella comunità internazionale”, assicurando che “non vi sono cambiamenti di base tra i membri del G7 su Taiwan, inclusa la dichiarazione sulla politica della ‘Unica Cina’. Allo stesso tempo, l’invito è di “risolvere con mezzi pacifici le questioni”.

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