domenica, Novembre 23, 2025

La Bce aumenta i tassi dello 0,25%

La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4%, quello sui depositi al 3,50%, e quello sui prestiti marginali al 4,25%. Lo comunica l’Istituto centrale europeo. La Fed, invece, si è concessa una pausa lasciando invariati i tassi di interesse per la prima volta in 15 mesi. Dopo dieci rialzi consecutivi, la banca centrale ha mantenuto così il costo del denaro fermo in una forchetta fra il 5% e il 5,25%. Tuttavia la Federal Reserve potrebbe annunciare nuovi rialzi da qui alla fine dell’anno, in base alla situazione e all’andamento dei prezzi. Mentre la Fed si prende una pausa, l’Eurotower ha annunciato annunciare un nuovo rialzo dello 0,25% confermando il suo impegno ad andare avanti con aumenti graduali del costo del denaro per frenare la corsa dei prezzi.
Questi ritocchi al rialzo sono da inserire in un quadro di incertezza economica: i dati dell’Ocse sul primo trimestre del 2023 mostrano la Germania in recessione mentre l’Italia migliora e cresce dello 0,6% in un contesto di accelerazione del Pil del G20.
“Inflazione scende ma resta alta per troppo tempo” “L’inflazione in calo ma si prevede che rimarrà troppo alta per troppo tempo. Il Consiglio direttivo è determinato a garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al suo obiettivo a medio termine del 2%. Pertanto, oggi ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave della Bce”, scrive la Bce nel comunicato con cui annuncia l’aumento dei tassi che “riflette la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione sottostante e la forza della trasmissione della politica monetaria.
Mutui, possibili rincari fino a 275 euro Un aumento delle rate dei mutui fino a 275 euro rispetto all’anno scorso: è il costo per chi ha acceso un finanziamento secondo le simulazioni di Facile.it, che sottolinea come la corsa dei tassi potrebbe non essere finita visto che, secondo le aspettative di mercato, il picco dell’Euribor verrà raggiunto a settembre prossimo. Il tasso (Tan) di partenza di gennaio 2022 era pari a 0,67%, corrispondente a una rata mensile di 456 euro. A seguito delle decisioni della Bce, poi, a giugno 2023 è arrivato al 4,67% portando la rata del medesimo muto a 713 euro; rata che, con l’ulteriore rialzo dello 0,25%, potrebbe arrivare addirittura a 731 euro, il 60% in più rispetto a quella iniziale. Guardando alle aspettative di mercato emerge come gli aumenti potrebbero continuare ancora, con gli esperti che prevedono che l’Euribor a 3 mesi raggiungerà il suo picco a settembre 2023 arrivando al 3,84%; con il tasso del mutuo medio preso in esame che sfiorerebbe il 5,10%, con una rata di circa 743 euro, ovvero oltre 285 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.
Altro fattore negativo è la scadenza, a fine giugno, delle condizioni agevolate di garanzia fino all’80% per i mutui prima casa destinati ai giovani, misura che ha aiutato molti richiedenti under 36 ad acquistare un immobile, che ha portato gli aspiranti mutuatari con meno di 36 anni dal 43,4% delle richieste totali di mutui prima casa nel primo semestre 2021, al 51,3% tra gennaio e maggio 2023.

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