venerdì, Novembre 21, 2025

Forza Italia, via al primo Consiglio nazionale senza Silvio Berlusconi

“Si ratificherà ciò che è giusto”. A poche ore dal Consiglio nazionale di Forza Italia aperto stamani a Roma, il primo in quasi trenta anni senza Silvio Berlusconi, la capogruppo al Senato, Licia Ronzulli, ha già fugato ogni dubbio: “Non accadrà niente di diverso da quello che abbiamo già letto sui giornali. Il partito deve andare avanti e la figura di Antonio Tajani, che ha contribuito a far nascere Forza Italia e che è sempre stata vicina al nostro presidente, è quella giusta per guidare questa fase”. “Vogliamo dare alla nostra comunità un elemento di continuità – ha continuato la senatrice –  Quindi il presidente Tajani verrà eletto dal Consiglio Nazionale e non ci saranno sorprese. A me sembra evidente che la candidatura di Tajani sia stata voluta e apprezzata da tutti. Se ci sarà qualcun altro che in futuro aspirerà a questo incarico e dimostrerà capacità, sarà valutato”.  “Tutti sanno che Tajani è una figura fondamentale anche per il governo e i cittadini capiscono che in un quadro generale ma come oggi marcato dalle dinamiche internazionali servono figure come lui, che quelle dinamiche conosce come nessun altro. Antonio è un ‘numero 1’, le intuizioni di Berlusconi si sono sempre rivelate vincenti”, ha concluso Ronzulli. Antonio Tajani, con aplomb, non dà per scontato il proprio nome alla guida di FI fino a ratifica: “Per adesso sono stato soltanto presidente del parlamento Europeo, vediamo cosa accade”.  Il vicepremier ha anche evidenziato che “chi sarà eletto leader con tutti i poteri, non sarà una reggenza ma una vera guida del partito che guiderà Forza Italia al congresso”. Secondo Tajani, poi, “c’è molto sconcerto tra i politici locali, regionali, nazionali, si è persa una identità: lo vedo soprattutto a sinistra, il M5S rischia di sfarinarsi, il Pd è diventato un doppione dei Cinquestelle. Chiaro che c’è delusione. L’onorevole Caterina Chinnici ha lasciato il Pd in Europa per aderire alla delegazione di Forza Italia, senza chiedere nulla. I nomi nuovi? Solo quando sarà cosa già fatta”. Tajani assicura che “la famiglia Berlusconi ci ha sempre incoraggiato, Marina mi ha chiamato per dirmi di andare avanti, perché Forza Italia è una delle più belle realizzazioni della vita di Silvio Berlusconi. Nessuna contraddizione, auspico che la famiglia possa continuare a essere presente: decideranno al momento opportuno, non mancheranno messaggi di vicinanza e sostegno, e questo è già molto importante. La vicinanza della famiglia Berlusconi rassicura il nostro elettorato, dobbiamo dimostrare di sapere camminare con le proprie gambe. Noi guardiamo al futuro, come ci ha chiesto Berlusconi nel suo ultimo intervento”. In attesa dell’apertura dell’incontro all’hotel Parco Dei Principi a Roma, il vicepremier e ministro degli Esteri ai microfoni del Tg2 ha a sua volta confermato che il congresso di FI si terrà prima delle europee: “Credo che dobbiamo agire in fretta, domani (oggi, ndr) sarà eletto il leader del nostro movimento politico che sarà leader con tutti i poteri fino alle elezione del leader da parte del congresso”. In un’intervista a Libero Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera –  definito dalla stampa come il “capo dei ribelli”-  ha affermato di non augurare “candidature diverse. Dico che chiunque si può candidare, come è giusto che sia. Non si tratta di mettere qualcuno contro un altro, Tajani contro il resto del mondo. Giochiamo tutti la stessa gara, con la stessa maglietta. Se ci sarà qualcuno, fra i dirigenti o proveniente dalla società civile, che riterrà di poter ambire alla presidenza è bene che si candidi. In ogni caso sarà una gara amichevole. Non sarà né un derby né, soprattutto, una gara tra squadre diverse”. Ma Mulè non esclude nessuno, nemmeno i figli di Berlusconi. E anzi rimarca: “Le porte sono aperte a tutti e guai a chiuderle, a fare una selezione di qualsiasi tipo”. L’auspicio, insomma, è che che la consacrazione dei 213 consiglieri azzurri sia all’unanimità. A un mese dalla morte di Berlusconi Forza Italia prova e deve fortificarsi. Non sono previste particolari novità ma alcune indiscrezioni – se non certezze – parlano dello statuto del partito, sconosciuto per anni e offuscato dal decisionismo del Cavaliere, e che ora diventerà ‘legge’, specie nell’articolo 19 che vuole, in base allo stesso testo, il ruolo del fondatore riconosciuto ufficialmente, e quindi ‘blindato’.Verrà insomma messo nero su bianco che il nome di Silvio Berlusconi è e sarà nel simbolo di FI. Il programma della giornata prevede che, dopo l’omaggio al fondatore, ci sarà il saluto del coordinatore nazionale e l’avvio del Consiglio, l’organo che raggruppa lo stato maggiore e buona parte degli azzurri eletti. Poi interverranno i capigruppo parlamentari Paolo Barelli e Licia Ronzulli, probabilmente i vicepresidenti delle due Camere (Giorgio Mulè e Maurizio Gasparri), i ministri, i governatori (si fa il nome del calabrese Roberto Occhiuto), presidenti di Province e sindaci. Assente annunciata Marta Fascina, per la quale, come ha detto Tajani, “non c’è bisogno di ritagliare spazi formali”. Sul tavolo c’è la questione legata alla compagna degli ultimi due anni del Cavaliere e che, come ricorda Ronzulli, “sicuramente è anche una deputata del nostro partito. Onestamente, sul suo futuro politico credo che sia solo lei la persona che possa fare una riflessione”. Come riportato dall’Ansa non si prevede una lunga discussione (dallo staff assicurano che non si sforerà al pomeriggio) fino al voto e subito dopo l’intervento di Manfred Weber, leader del Partito popolare europeo, a suggellare l’alleanza con i moderati in Europa e quindi la distanza dai sovranisti. Per ultimo parlerà Tajani. Da reggente eletto, con ottime probabilità.

Articoli correlati

Ultimi articoli