lunedì, Novembre 24, 2025

Carceri, in Sardegna meno affollate ma procedimenti civili troppo lunghi

In Sardegna ci sono 6 tribunali (Cagliari, Lanusei, Nuoro, Oristano, Sassari, Tempio Pausania), tutti riferenti ad un unico distretto di Cagliari, una corte d’appello nel capoluogo e una sede distaccata a Sassari. In tema di giustizia la regione presenta dati in chiaroscuro: si va da quelli molto positivi sull’affollamento delle carceri, seconda regione migliore d’Italia, alla durata dei procedimenti civili, che risulta superiore alla media italiana. Analizzando l’andamento recente, i flussi della giustizia civile risultano in rallentamento dal 2021 al 2022 in 5 tribunali sardi su 6, tranne Oristano. Parallelamente, le spese per la giustizia sono cresciute nell’ultimo anno, specie per gli onorari per i difensori. Un altro indicatore piuttosto negativo vede la Sardegna al primo posto in Italia per numero di divorzi giudiziali. Un tema particolarmente delicato quando si parla di giustizia riguarda la durata media dei procedimenti. Se per quelli di civile ordinario la durata risulta in aumento, per diverse altre materie, come lavoro e previdenza, è invece in controtendenza con diminuzioni in alcuni casi anche piuttosto sostanziose. All’interno delle 10 carceri presenti sull’Isola non risultano problematiche di sovraffollamento. Il tasso di affollamento effettivo è dell’88,6%, il secondo più basso a livello nazionale, dietro solo alla Valle d’Aosta (79,5%). Per fare un raffronto, le due regioni peggiori sono la Lombardia con un tasso del 151,8% e la Puglia con il 145,7%. I dati sono contenuti nel Rapporto Antigone 2023 sulle condizioni dei detenuti. Antigone è una ONG che si occupa di diritti umani all’interno delle carceri. Un dato confermato anche dalle statistiche del Ministero della Giustizia aggiornate al 30 giugno 2023, che indicano che negli istituti di detenzione sardi, a fronte di una capienza regolamentare di 2.617, sono presenti 2.055 detenuti. Ricordiamo che la capienza regolamentare è calcolata sulla base del criterio di 9 mq. per singolo detenuto. Dei 2.055 attuali detenuti in Sardegna, 45 sono donne, 475 sono stranieri. Sempre rispetto al numero totale di detenuti, 1.704 sono condannati definitivi, 168 hanno condanne non definitive e 174 sono in attesa di primo giudizio. Secondo i dati SICID del Ministero della Giustizia relativi al 2022, i procedimenti civili complessivi di tutte le materie nei diversi tribunali dell’Isola hanno avuto una durata media pari a 520 giorni (1,4 anni), ben più elevata della media nazionale di 433 giorni (1,2 anni). Il picco maggiore si registra per il civile ordinario con 993 giorni, rispetto a 878 della media dei tribunali italiani. Analizzando i dati di tutti i tribunali della Sardegna, solo nella sede di Sassari si registra una durata media per un procedimento civile inferiore a quella nazionale, pari a 293 giorni medi, mentre nella sede di Cagliari e in quella di Lanusei, per un procedimento civile ci vogliono fino a 632 giorni (1,7 anni). Nonostante i dati complessivi relativi alla durata dei procedimenti civili in sede di tribunali non siano meritori per la Sardegna, nell’ultimo anno si assiste ad una diminuzione generalizzata in diverse materie civili, salvo il civile ordinario, la cui durata media è invece aumentata dal 2021 al 2022 di quasi 40 giorni. Nel complesso, nei tribunali sardi la durata delle cause civili di lavoro è diminuita su base annua di ben 137 giorni, di 96 giorni quella delle cause legate al tema previdenza, Anche i procedimenti civili di volontaria giurisdizione hanno registrato tempi leggermente ridotti (- 5 giorni). Con specifico riferimento ai singoli uffici di tribunale, dal 2021 al 2022 la giustizia civile ha accelerato i tempi a Cagliari, dove nei procedimenti per motivi di lavoro ci vogliono 179 giorni in meno e per quelli legati alla previdenza 113 giorni in meno. A Nuoro la media scende di 138 giorni per le cause di lavoro e di 123 giorni per quelle di previdenza. Infine, a Sassari per le cause di lavoro si scende di 95 giorni. Uno degli indici per stabilire l’efficienza degli uffici giudiziari è il clearance rate, un indice che misura la capacità dei sistemi giudiziari e dei singoli uffici di smaltire i procedimenti sopravvenuti e si calcola come rapporto tra il numero di procedimenti definiti e quelli sopravvenuti. Valori superiori all’unità indicano che sono stati definiti più procedimenti rispetto a quelli sopravvenuti con conseguente riduzione dell’arretrato.

Articoli correlati

Ultimi articoli