
“Quella mattina appena la mia amica si è svegliata mi disse singhiozzando: ‘Mi hanno violentata”. E quando le chiesi chi l’aveva violentata, mi rispose: ‘Tutti’”. A raccontarlo in aula, nel corso della deposizione al processo per violenza sessuale di gruppo a Ciro Grillo e a tre suoi amici, è la teste chiave, nonché amica della presunta vittima di violenza. E’ la seconda udienza dedicata alla deposizione della giovane milanese che oggi ha 23 anni. In aula la ragazza ha ribadito quanto già detto nel corso delle indagini. Quella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 le due ragazze, dopo una notte al Billionaire, andarono nel residence di proprietà di Beppe Grillo. Lì mangiarono e poi sarebbe avvenuta la violenza di gruppo nei confronti dell’amica della giovane che ha deposto in aula. Secondo l’accusa i quattro, nell’estate del 2019, avrebbero scattato delle foto hard mentre la giovane teste chiave dormiva sul divano. “Di notte sono stata svegliata mentre eravamo nel residence e la mia amica ‘Silvia’ (nome di fantasia ndr), singhiozzava e piangeva. La mattina successiva, sempre nel residence, mi disse che l’avevano violentata tutti”. Ieri la ragazza ha ricostruito i fatti avvenuti quella notte, nella villetta a schiera a Porto Cervo, confermando quanto detto al procuratore Gregorio Capasso e ai carabinieri di Milano, ricordando di essersi svegliata tre volte e di averla vista sconvolta e solo la mattina avere appreso della violenza. Poi ha anche detto, come ha riportato una dei legali del pool di difesa, di non avere visto lividi sul corpo della principale accusatrice. Durante la testimonianza, secondo quanto appreso, si è anche parlato di un messaggio su whatsapp che la studentessa milanese, 10 giorni, dopo ha inviato all’amica e nel quale si è scusata per non avere compreso la situazione e di non esserle stata più vicina. Nell’udienza di oggi sono state decise le date della testimonianza della presunta vittima che si terranno il 7 e 8 novembre e poi ancora 13 e 14 dicembre. Saltano quindi le date del 13 e 14 ottobre che erano state decise precedentemente. Per la ragazza, che dovrà testimoniare a novembre e dicembre, si tratta di un ritorno in tribunale a Tempio, visto che era presente ieri in aula poco prima dell’avvio della dodicesima udienza, ma era stata fatta uscire dopo l’opposizione degli avvocati della difesa. “Devo farmi forza”, ha detto alla sua legale Giulia Bongiorno, varcando la porta del palazzo di giustizia.






