
Tra pochi mesi scatta l’aumento permanente dello stipendio per i sindaci, come deciso dalla legge di bilancio 2022 del governo Draghi. In particolare da gennaio del prossimo anno è previsto un incremento degli emolumenti pari al 100 per cento per i sindaci metropolitani (pari a 13.800 euro lordi mensili); dell’80 per cento per i sindaci dei comuni capoluogo di regione e per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti (pari a 11.040 euro lordi mensili); del 70 per cento per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100.000 abitanti (pari a 9.660 euro lordi mensili) e del 45 per cento per i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti (pari a 6.210 euro lordi mensili).
Per effetto della stessa norma gli stipendi dei sindaci sono cresciuti già nel 2022 e nel 2023. Ma è l’anno prossimo che gli aumenti arriveranno a regime. I sindaci delle città metropolitane arriveranno a guadagnare 13.800 lordi al mese, ovvero 6.800 in più rispetto al 2021. Nel caso dei primi cittadini di Roma e Milano la paga viene raddoppiata, come spiega il Messaggero. Nel 2021 l’indennità arrivava a 7 mila euro lordi mensili. Lo stipendio mensile lordo del sindaco di una città metropolitana è quindi cresciuto 10.070 euro lordi nel 2022. E ha toccato quota 11.629 nel 2023. Ora il nuovo scatto di altri 2.200 euro nel 2024. Va bene anche ai primi cittadini delle città capoluogo, dove un sindaco fino a due anni fa prendeva 5.205 euro lordi. Da gennaio riceverà 11.040 euro lordi al mese. A Viterbo invece si passa da 4.508 a 9.660 euro, come scrive il Messaggero. Così come a Rieti, che ha meno di 50 mila abitanti. Nei comuni da 30 a 50 mila abitanti i sindaci intascheranno 1.700 euro in più al mese. Ovvero 4.830 euro invece di 3.100.






