
“Sono affermazioni inaccettabili quelle che ho letto. Il bus non è caduto perché ‘c’era un buco’ di un metro e mezzo nel guard rail. Quel buco è un varco di sicurezza, di servizio, previsto dal progetto originario del manufatto”. È la replica dell’assessore comunale ai trasporti Renato Boraso alle ricostruzioni della stampa sulle cause dell’incidente del pullman a Mestre. “L’autobus – prosegue Boraso – è caduto 50 metri dopo il varco, dopo aver strisciato sul guard rail, senza segno di frenata o contro-sterzata. O vogliamo dire che senza il ‘buco’, la barriera avrebbe tenuto un mezzo in corsa, che sbanda, di 13 tonnellate?”. Marko Bakovic, 25 anni, e Antonela Perkovic, erano convolati a nozze l’11 settembre. Per la luna di miele i due erano partiti in auto alla volta dell’Italia. Un primo giro a Venezia, poi Roma, Firenze, Bologna e la risalita nella città lagunare. Come le altre vittime, anche loro alloggiavano al camping Hu di Marghera. Marko è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Mirano. È sedato, in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo di vita. E non sa ancora che sua moglie non c’è più. Tra le vittime figura anche la famiglia Ogrezeanu, tutti rumeni: Mircea Gabriel, 45 anni e Mihaela Loredana, 42 con le loro – pare – figlie Aurora Maria, 8 anni e Georgiana Elena, 13. Oltre a Daria, nell’incidente hanno perso la vita altri cittadini ucraini: Vasyl Lomakin, 70 anni, Anastasia Morozova, 12, Yuliia Niemova, 10, Iryna Pashchenko, 20, Liubov Shyshkarova, 20, Dmytro Sierov, 33. Anche il cinese Serhii Beskorovainov, 70 anni, e la moldava Tetiana Beskorovainova, 69, (probabilmente la moglie dell’uomo) avevano il passaporto ucraino. Oltre alla piccola Charlotte, sono deceduti altri due tedeschi: Ane Elen Berger, 32 anni, e Jonathan Siddharta Grasse, 28. Sono morti anche i due portoghesi Maria Fernanda Maciel Arnaud, 56 anni, e Gualter Augusto Carvahalido Maio, 58. E, infine, la sudafricana Annette Pearly Arendse, 58 anni.






