martedì, Novembre 18, 2025

Mediorente, Meloni: “Due Stati per due popoli, Serve de-escalation, non diventi scontro tra civiltà”

Giorgia Meloni, intervenendo al vertice internazionale per la pace a Il Cairo, ha affermato che, per porre fine alla guerra in Medioriente (segui il tempo reale), la soluzione da percorrere è basata sulla “prospettiva ‘due popoli e due Stati’. Una soluzione concreta e che deve avere una tempistica definita”. Il premier ha poi aggiunto: “Dobbiamo fare l’impossibile per evitare un’escalation tra Gerusalemme e Hamas (ecco chi c’è dietro l’organizzazione) e perdere il controllo di quel che può accadere, perché le conseguenza sarebbero inimmaginabili”. Il premier Giorgia Meloni ha spiegato che con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas “ci siamo detti più o meno quello che diciamo anche fuori, e cioè che bisogna lavorare il più possibile per una de-escalation, continuare a lavorare su una soluzione a lungo termine che però puo’ essere solamente la soluzione dei due Stati. C’è un lavoro pregresso che è stato fatto e che va ripreso, e secondo me va costruito anche con una tempistica decisa”. “Chiaramente – ha aggiunto – ci vuole un grande impegno della comunità internazionale, non facile se prima non si riesce a dare risposte che, secondo me, possono partire da una parte dal tema degli aiuti umanitari per la Striscia, cui l’Italia e l’Ue lavorano, dall’altra parte un lavoro importante va fatto sul fronte degli ostaggi, che sarebbe un altro segnale significativo. È un lavoro molto delicato che credo sia molto importante continuare a fare, soprattutto sul dialogo tra i Paesi occidentali e i Paesi arabi”. Il capo del governo italiano ha quindi osservato: “La mia idea, per le modalità dell’attacco di Hamas che si sono viste, è che non c’entri nulla la causa palestinese, ma perseguono la jihad islamica: il target non era Israele soltanto, ma quelle nazioni che avevano lavorato per il processo di pace per quel territorio”. “Significa che l’Europa, Israele, gli Stati Uniti e le monarchie del Golfo sono tutte sulla stessa barca. Vogliono creare una guerra di religione e uno scontro di civiltà. Non lo deve diventare. I leader internazionali devono esserci in questi momenti”. Tra i piccoli passi positivi il presidente del Consiglio ha annoverato l’apertura del valico di Rafah. “L’apertura del valico è un risultato concreto – ha evidenziato -, è stato possibile forse anche perché qui c’era una conferenza. Procediamo per piccoli passi, ma non dobbiamo smettere di dialogare”. Al termine del vertice della Pace de Il Cairo il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si recherà a Tel Aviv dove incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente israeliano Isaac Herzog. “A Netanyahu farò questo ragionamento – ha affermato il premier -. Noi difendiamo il diritto di Israele a esistere, il diritto a difendersi, anche a garantire la sicurezza dei suoi cittadini di fronte a scene che abbiamo visto di totale disumanizzazione del popolo ebraico. In quelle immagini c’era un antisemitismo che viene molto prima della quesitone israelo-palestinese. Credo che il modo migliore anche per difendere il diritto di Israele sia non consentire l’isolamento di Israele dalle nazioni che hanno lavorato per un processo di normalizzazione. Quindi il più possibile impedire che il conflitto si propaghi, perché questo secondo me è il disegno che hanno alcuni che hanno mosso il primo attacco di Hamas”.

Articoli correlati

Ultimi articoli