
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si trova oggi nelle Merche, ad Acqualagna, dove ha inaugurato la 58esima Fiera nazionale del tartufo e dove ha firmato, insieme al ministro per le Politiche di coesione Raffaele Fitto, l’accordo per la coesione tra la Presidenza del Consiglio e la Regione Marche. “Negli ultimi anni in questa nazione è mancata la visione”, ha detto Meloni “Servono scelte strategiche… le Marche sono la seconda regione d’Italia a firmare questo accordo con il governo. A volte i soldi ci sono e quello che manca è metterli a terra sulle priorità strategiche”, “abbiamo fatto un lavoro certosino di verifica dello Stato dei fondi di attuazione” ha spiegato.
Intanto il Parlamento aspetta l’approdo della manovra finanziaria, arrivata ieri dal Ministero dell’Economia a Palazzo Chigi. Meloni ha detto oggi che il testo arriverà lunedì e che non ha avuto “cambiamenti sostanziali” rispetto a quello discusso dal Consiglio dei ministri della scorsa settimana. Eppure gli aggiustamenti, rispetto alle bozze circolate, sono stati parecchi. Quelli macroscopici riguardano le pensioni, tema che era stato molto caldo sin dalla campagna elettorale, soprattutto per la Lega che da anni chiedeva il superamento della legge Fornero. E’ di ieri la notizia che Quota 104, ritornerebbe Quota 103 anche nel 2024: 62 anni di età e 41 di contributi per poter andare in pensione. Chi matura il requisito nel 2024, però, si dovrà accontentare di un assegno puramente contributivo. Si allungherebbero le finestre di uscita: i dipendenti privati che maturano il diritto dovranno aspettare 7 mesi (dai 3 in vigore); i pubblici 9 (rispetto ai 6 mesi di oggi).
La novità del giorno invece, che mostra ancora aggiustamenti in corso sul testo definitivo, è che la cedolare secca per gli affitti brevi salirà dal 21 al 26% solo nel caso in cui si affitti per periodi inferiori a 30 giorni più di un appartamento. Questo era uno dei provvedimenti che avevano scatenato forti pruriti in Forza Italia e che in questa modalità avrebbe mostrato acquiescenza. Tra le misure circolate, e in parte rettificate, c’è anche quella che riguarda il prelievo diretto sui conti correnti per recuperare le imposte non pagate. “Non ci saranno pignoramenti sui conti correnti”, aveva ribadito ieri Giorgia Meloni da Bruxelles.






