Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato su Abc News che il suo Paese avrà “la responsabilità generale della sicurezza” della Striscia di Gaza “per un periodo indefinito” una volta terminata la guerra con Hamas. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto ancora una volta l’idea di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza senza il “rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas”. “Non credo che ci sarà un cessate il fuoco generale. Ciò ostacolerebbe i nostri sforzi per liberare i nostri ostaggi”. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un’intervista alla tv statunitense ABC. “L’unica cosa che funziona su questi criminali di Hamas – ha aggiunto – è la pressione militare che stiamo esercitando”. “Non c’è accordo a questo punto su una risoluzione”. Lo ha detto il vice ambasciatore Usa all’Onu Robert Wood al termine delle consultazioni a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza su Gaza. “Abbiamo parlato di pause umanitarie e siamo interessati a trovare un linguaggio di questo tipo ma c’è disaccordo nel Consiglio di Sicurezza”. Almeno 50 palestinesi sono stati arrestati nelle operazioni di sicurezza delle Forze di difesa israeliane (Idf) in Cisgiordania. Lo si apprende dall’emittente panaraba di proprietà saudita “Al Arabiya”. Come riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, gli scontri più aspri si sono verificati a Tulkarem, nel nord-ovest della Cisgiordania, e nel suo campo profughi, dove sei palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con le Idf, che all’alba di martedì mattina hanno effettuato la seconda incursione nella città in 24 ore. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunito per oltre due ore a porte chiuse, non è riuscito ancora una volta a trovare un accordo su una risoluzione sul conflitto tra Israele e Hamas. Gli Stati Uniti chiedono “pause umanitarie” mentre molti altri membri del Consiglio chiedono un “cessate il fuoco umanitario” per fornire gli aiuti e prevenire ulteriori morti civili a Gaza: “Abbiamo parlato di pause umanitarie e siamo interessati a perseguire un linguaggio su questo punto”, ha detto ai giornalisti il vice ambasciatore americano Robert Wood dopo l’incontro. “Ma ci sono disaccordi all’interno del Consiglio sul fatto che ciò sia accettabil