
Secondo il nuovo rapporto “The Climate Changed Child” dell’Unicef nel mondo, sempre più bambini nel mondo vivono in zone dove non c’è abbastanza acqua. Infatti, un bambino su tre, ovvero 739 milioni nel mondo, abita in aree dove c’è già un alto o molto alto livello di scarsità idrica, con il cambiamento del clima, l’inadeguatezza dell’acqua potabile e dei servizi igienici che minacciano di rendere questa situazione peggiore. Dal report, lanciato in vista del summit sul cambiamento climatico della COP28, emerge che la maggior parte dei giovanissimi che non dispone di una sufficiente quantità d’acqua si trova nelle aree del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’Asia meridionale.
Troppi bambini con vulnerabilità idrica estrema
Dall’analisi di Unicef emerge che nel 2022 fin troppi bambini, 436 milioni, hanno dovuto fare i conti con un livello di scarsità d’acqua elevata o molto elevata e livelli bassi o molto bassi di servizi per l’acqua potabile, noti come vulnerabilità idrica estrema, mettendo a rischio la loro vita, la loro salute e il loro benessere. Il rapporto mostra che i giovanissimi maggiormente colpiti dalla vulnerabilità idrica estrema vivono in Paesi in Africa subsahariana, in Asia meridionale e centrale e in Asia orientale e sudorientale. Tra tali nazioni troviamo il Niger, la Giordania, il Burkina Faso, lo Yemen, il Ciad e la Namibia.






