
Nella guerra in Medioriente, la tregua è scaduta alle 6 del mattino (ora italiana) e i combattimenti sono ripresi. Qualche ora prima il “Wall Street Journal”, citando fonti egiziane, aveva dato la notizia di un accordo, evidentemente poi sfumato, per un prolungamento del cessate il fuoco. A Gerusalemme quattro israeliani sono rimasti uccisi in un attentato a colpi d’arma da fuoco compiuto da due uomini alla fermata di un autobus. Giovedì in tutto sono stati liberati otto ostaggi: due donne russe nel pomeriggio e cinque israeliane in tarda serata, assieme a un 18enne. Resterebbero detenuti ancora 145 ostaggi. Sirene di allarme risuonano nella città israeliana di Ashkelon, a nord di Gaza, e in diverse località vicine alla Striscia. Lo ha riferito la radio militare. Alcune strade israeliane che costeggiano la Striscia sono state chiuse al traffico, nel timore di lanci di razzi anticarro. Misure analoghe sono state adottate anche lungo i confini con il Libano e con la Siria, in quanto la ripresa delle ostilità a Gaza potrebbe essere fonte di nuovi incidenti di frontiera. Nel centro di Israele il comando delle retrovie ha autorizzato lo svolgimento di lezioni oggi solo negli istituti scolastici dotati di rifugi adeguati. Secondo fonti di Hamas, attacchi aerei israeliani hanno colpito il sud di Gaza, compresa la comunità di Abassan, a est della città di Khan Younis. Il ministero della Sanità gestito da Hamas afferma che tre persone sono state uccise in raid aerei israeliani a Rafah, nel sud della Striscia, come riportano i media israeliani. Altri attacchi aerei avrebbero colpito la città di Al-Karara, a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L’ufficio governativo per le comunicazioni di Gaza, un ente gestito da Hamas, ha accusato “la comunità internazionale di essere responsabile della continuazione della guerra a Gaza”. Dopo la ripresa dei combattimenti nella Striscia di Gaza, l’ufficio del Primo ministro israeliano ha fatto sapere in un comunicato che Hamas “ha violato il quadro di riferimento (dell’accordo), non ha rispettato l’obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele”. “In mezzo al ritorno ai combattimenti – si legge ancora -, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra: liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele”.






