sabato, Novembre 22, 2025

Gioco d’azzardo: a Roma almeno 24mila risucchiati dal vizio

Pensi di controllare e sei controllato. Il burattinaio diventa burattino. Il gioco d’azzardo illude, ma, se diventa una ossessione, diventa una voragine in cui perdere le certezze di vita individuali, economiche e sociali. Solo a Roma nella stima più prudente vivono 24mila giocatori problematici che spendono più di quanto guadagnano, intaccando il patrimonio familiare e individuale, e 9mila patologici. Nella sua versione legalizzata l’azzardo continua a rappresentare un business florido che non mostra cedimenti.  Tra 2021 e 2022 il fatturato italiano è cresciuto di 25 miliardi, da 111 a 136 miliardi, e pare si possa arrivare quest’anno alla cifra record di 150 miliardi di euro.  Una buona metà, 73 miliardi, è spesa nel gioco on line.  Anche il Lazio spinge l’asticella con una crescita di 889 milioni per superare quota otto miliardi (8,061 nel 2022). L’area metropolitana di Roma mette in cassaforte il 75 per cento di questo fatturato (5,965 miliardi). Sotto questa montagna di soldi legali cui bisogna aggiungere le scommesse illegali resta impigliata la vita delle persone. Non è però una condanna definitiva. L’Associazione Magliana 80 da decenni lavora anche su questa dipendenza dopo essersi impegnata in quelle tradizionali, dalla droga all’alcol. Sta effettuando una campagna con punti di ascolto dedicati nelle zone più affollate dell’area metropolitana, dalle parrocchie ai centri anziani. Chiamando questo cellulare, il 3337681088, o cercando il sito e i social di riferimento, si entra in una rete di protezione. Il programma Mutuo Aiuto è impostato sulla base di piccoli gruppi da 8/10 persone, sul modello degli alcolisti anonimi, animati da ex malati e dall’aiuto di uno psicoterapeuta. Si possono raccontare le proprie esperienze senza essere giudicati e si pongono le basi per uscire dalla dipendenza.

L’associazione con il sostegno della Regione lavora nei due centri romani di Magliana e Monteverde e in quello di Fiumicino di via Arsia per rompere l’isolamento individuale e recuperare una prospettiva di vita.

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