
All’Italia non è mai stato chiesto di partecipare ai bombardamenti nello Yemen. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi in merito ai raid aerei compiuti da Usa e Gran Bretagna contro postazioni Houthi, aggiungendo che “lavoriamo per mantenere bassa la tensione nel Mar Rosso e siamo impegnati nella coalizione europea per garantire libera circolazione delle navi nell’area”. Il ministro degli Esteri Tajani ha spiegato di essere stato avvertito dagli americani diverse ore prima degli attacchi. L’attacco agli Houthi All’Italia, trapela da Palazzo Chigi, è stato chiesto di sottoscrivere la dichiarazione congiunta con Stati Uniti, Regno Unito e altri Paesi alleati (che il governo di Roma non ha firmato). Secondo il New York Times, Washington e Londra hanno deciso di lanciare attacchi aerei contro postazioni Houthi dopo che i miliziani, che hanno il supporto dell’Iran, hanno ribadito di voler continuare ad attaccare le navi legate a Israele. Tajani: “Noi avvertiti in anticipo” Della situazione nello Yemen ha parlato anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. “Siamo impegnati a garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso, partecipiamo alla missione europea Atalanta e chiederemo anche che questa missione possa avere competenze più larghe oppure dare via a una nuova missione europea per garantire la libera circolazione delle merci”, ha detto. La difesa della libertà di navigazione Tajani ha poi spiegato che “dell’attacco di questa notte noi siamo stati informati dagli Stati Uniti con parecchie ore di anticipo”. Tuttavia, ha aggiunto, “non possiamo, perché la Costituzione non lo permette, inviare o agire in azioni di guerra senza un dibattito del Parlamento. E’ giusto difendere la libertà di navigazione”.






