
In un momento di “tensioni geopolitiche”, l’euro e l’unione economia e monetaria sono “una sorta di clausola di difesa collettiva: ogni attacco rivolto a un suo membro colpisce la moneta unica, un elemento essenziale della nostra sovranità condivisa, ed equivale a un attacco a tutta l’Unione34”. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’talia, Fabio Panetta, alla conferenza a Riga che celebra i 10 anni dell’adozione dell’euro da parte della Lettonia, spiegando come la “unione economica e monetaria è lo strumento che generazioni di europei hanno costruito insieme per ottenere pace, libertà e prosperità. Incarna il desiderio di progredire e lavorare insieme sulla scena mondiale. Sono questi i motivi per cui merita il nostro sostegno incondizionato”. “L’euro digitale, la moneta digitale di banca centrale al dettaglio attualmente allo studio” della Bce, ha proseguito Panetta, “oltre a semplificare la vita dei cittadini europei, offrirebbe opportunità a livello internazionale qualora fosse reso disponibile al di fuori dell’area dell’euro o impiegato per pagamenti in valuta”. Il governatore della Banca d’Italia, che alla Bce era incaricato di portare avanti il progetto di euro digitale, ha ricordato come “la domanda di servizi di pagamento digitali è cresciuta notevolmente in tutto il mondo. In un tale contesto la moneta digitale di banca centrale (central bank digital currency) può rivestire un ruolo importante. La buona notizia è che per molti aspetti l’Europa è all’avanguardia in questo settore”. L’euro digitale “è un progetto con molti padri” sviluppato “in comune fra la Bce e le banche centrali”, ha proseguito Panetta scherzando su chi lo aveva definito ‘il padre’ del progetto della valuta digitale sviluppato quando era nel board della Bce: “Io sono il nonno” di questo “euro digitale che ha tanti padri” ed “è uno strano animale”. Il governatore della Banca d’Italia è tornato anche a chiedere una “vera e propria unione del mercato dei capitali’ in Europa. Parlando alla conferenza a Riga, Panetta ha specificato come “il settore bancario europeo si conferma frammentato lungo linee nazionali”. Ed “è pertanto difficile immaginare una unione del mercato dei capitali pienamente funzionante se le banche non sono in grado di operare liberamente in tutta l’area dell’euro”. Per il governatore infatti “nei prossimi anni l’Europa si troverà a operare in un contesto politico internazionale più complicato rispetto al passato. Essa dovrà allo stesso tempo realizzare obiettivi ambiziosi in ambiti quali la difesa, la transizione digitale e la lotta ai cambiamenti climatici. Come ho sostenuto in altre occasioni, una vera e propria unione del mercato dei capitali aumenterebbe notevolmente le probabilità di successo”.






