di Giuseppe Iacoviello
Il XXIX Rapporto sulle migrazioni 2023 della Fondazione ISMU ETS evidenzia che al 1° gennaio 2023 gli stranieri residenti in Italia sono circa 5,775 milioni, con un calo di 55mila unità rispetto all’anno precedente. La popolazione straniera regolare è in crescita (+110mila), mentre la componente irregolare diminuisce a 458mila persone (-48mila), grazie alla regolarizzazione del 2020. Tre quarti degli stranieri provengono da Paesi extra-UE, con un aumento di 166mila unità, dovuto principalmente all’incremento della popolazione ucraina. Sul fronte demografico, il calo della natalità riguarda anche gli stranieri: sebbene tra il 2002 e il 2022 le nascite straniere siano aumentate da 34mila a 53mila, il trend è in diminuzione rispetto al picco del 2012 (80mila nascite). Il tasso di natalità degli stranieri si sta allineando a quello degli italiani, passando da 23,5‰ nel 2004 a 10,4‰ nel 2022. Gli sbarchi di migranti nel 2023 sono stati 157mila, in aumento del 67% rispetto al 2022 e del 133% rispetto al 2021. Sono cresciuti i flussi dalla Tunisia (+200%), mentre quelli dalla Libia sono leggermente diminuiti (-2,4%). Tragicamente, i decessi nel Mediterraneo sono saliti da 1.417 a 2.498. In ambito lavorativo, nel 2023 le imprese italiane hanno programmato oltre 1 milione di assunzioni di personale immigrato, un record storico. Gli stranieri rappresentano il 10,8% della forza lavoro, ma spesso sono impiegati in settori a bassa retribuzione come servizi personali (31,6%), agricoltura (17,7%) e costruzioni (15,6%). Le loro retribuzionirestano inferiori a quelle degli italiani, con una media di 19.251 euro annui per i lavoratori a tempo indeterminato. Nel sistema scolastico, gli studenti con entrambi i genitori stranieri sono 888.880 nell’anno scolastico 2022/23. La crescita costante potrebbe portare a superare il milione nei prossimi 10 anni. La maggior parte proviene da Romania (151mila), Albania (117mila) e Marocco (111mila). Gli alunni di seconda generazione sono in aumento e oggi costituiscono il 67,5% degli studenti stranieri. Il rapporto conferma il ruolo centrale dell’immigrazione nel mercato del lavoro e nella demografia italiana, sebbene emergano anche criticità legate all’integrazione e alla condizione socio-economica degli immigrati.






