Manca l’acqua: il sindaco di Ardea Fabrizio Cremonini ha quindi firmato una ordinanza per vietare l’utilizzo della risorsa diverso da quanto previsto nel contratto di servizio con Acea.
Quindi stop agli orti innaffiati, alle auto lavate, alle piscine piene d’acqua. Ma non solo. Si legge nell’ordinanza: «In piena stagione estiva in Italia, soprattutto le regioni del Centro e del Sud sono interessate da un periodo di siccità, stando alle previsioni meteo diffuse dall’Aeronautica Militare, e costante innalzamento delle temperature al di sopra della norma per il periodo di riferimento. Nonostante gli interventi strutturali predisposti da Acea Ato2 per la riduzione significativa dei prelievi di risorsa dall’ambiente e dunque la limitazione delle eventuali criticità di approvvigionamento idrico, anche nel periodo siccitoso in corso, si rende necessario porre dei limiti ad eventuali utilizzi impropri della fornitura idrica diversa da quella potabile. Un utilizzo indiscriminato dell’acqua, soprattutto in questo periodo di grave crisi idrica, comporta un depauperamento delle sorgenti e dei bacini idrografici, oltre al rischio di una distribuzione dell’acqua non uniforme». Il sindaco ha quindi ritenuto «doveroso intervenire in merito, al fine di garantire a tutta la cittadinanza di Ardea una corretta fornitura di acqua». Chi non rispetta il provvedimento rischia una multa fino a 500 euro. Il problema, come al solito in questi casi è uno: chi controlla? Più che a controlli e multe in questi casi si cerca di far prendere coscienza ai cittadini che c’è un problema di risorsa idrica e che servono comportamenti responsabili da parte di tutti.
Ad Ardea manca l’acqua, il sindaco vieta di innaffiare orti o lavare l’auto






