La “Guida di Civitavecchia e dintorni” del 1925 rappresenta un’importante testimonianza culturale e archeologica, rivelando non solo la ricchezza storica e artistica dell’area, ma anche le figure che contribuirono alla sua conservazione e valorizzazione. La prima edizione, stampata a Pisa dalle Edizioni Nistri in sole 2000 copie al prezzo di 6 Lire, vide il coinvolgimento di personalità chiave come Raffaele De Clementi e Silvio Piotti, legati rispettivamente all’Ente nazionale per le industrie turistiche (ENIT) e al settore alberghiero e turistico locale. Nel 2002, l’Associazione culturale “Il Pirgo”, sotto la guida di Costantino Forno, curò una ristampa della guida. La prefazione, firmata da Odoardo Toti, evidenzia il valore affettivo e storico di questa pubblicazione, evocando ricordi di una città in trasformazione e svelando l’affinità affettuosa degli autori con il patrimonio archeologico presentato. Tra i collaboratori, si annoverano figure di spicco come Salvatore Bastianelli, importante archeologo civitavecchiese, e Arnolfo Becchini, medico e spedizioniere nato ad Arcidosso, con un’interessante legame collegato ad altri protagonisti della cultura locale. Bastianelli si distinse come un gigante dell’archeologia civitavecchiese, ricordato anche nel volume “Salvatore Bastianelli. Le Terme, la Castellina e altri racconti” del 2019, per la sua profonda passione e competenza. D’altro canto, Arnolfo Becchini, scomparso nel 1926, riveste un ruolo intrigante nel panorama culturale, avendo collaborato con figure di grande rilievo come Fernando Vignanelli e Arturo Martini. Becchini, appassionato di musica, teatro e arte etrusca, contribuì alla valorizzazione dell’arte antica, in particolare attraverso il suo interesse per l’arte tusca e la promozione degli scultori come Martini, noto per le sue sculture custodite nei principali musei internazionali. La connessione tra Becchini e Vignanelli, con il loro coinvolgimento nella produzione artistica e nella promozione dell’arte etrusca, sottolinea come la cultura civitavacciese si sia intrecciata con le tendenze artistiche dell’epoca, collegandosi con realtà nazionali ed internazionali. La figura di Becchini emerge come un esempio di come l’interesse per la storia, l’arte e la musica potesse alimentare progetti culturali di ampio respiro e contribuire alla crescita culturale della città. Attraverso la lettura della guida, possiamo immergerci nella storia e nell’arte antica del territorio, scoprendo un patrimonio che rende Civitavecchia e i suoi dintorni unici in tutta Italia. Questa opera rappresenta quindi non solo una risorsa archeologica, ma anche un omaggio alle personalità che, con passione e competenza, si sono impegnate nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale locale.
Cento anni fa la ‘’Guida di Civitavecchia e dintorni’’ di Bastianelli e Becchini






