In risposta al missile lanciato domenica dagli Houthi sull’aeroporto Ben Gurion, la reazione israeliana non si è fatta attendere. Le Idf hanno lanciato un massiccio attacco contro la città portuale di Hodeida, coadiuvate dagli Usa. Secondo il canale al Masirah, affiliato agli Houthi, il bilancio dell’attacco è di almeno due morti e 42 feriti. Sono state sganciate almeno 50 bombe, che hanno distrutto il porto della città controllata dagli Houthi e gli impianti che producevano armi. Intanto, il gabinetto israeliano ha approvato all’unanimità il piano per espandere le operazioni militari a Gaza. Prevista l’occupazione della Striscia e il mantenimento dei territori, lo spostamento della popolazione verso sud, la negazione ad Hamas della possibilità di distribuire rifornimenti umanitari e attacchi violenti contro i miliziani palestinesi. L’esercito avverte: “Con l’escalation possiamo perdere gli ostaggi”. L’Ue esprime subito la sua preoccupazione per un progetto che “rischia di causare altre vittime e sofferenze al popolo palestinese” e chiede a Tel Aviv di ritirarlo e di revocare il blocco degli aiuti. Ma il premier Netanyahu è netto: “Siamo alla vigilia di un’invasione massiccia”. E a Gerusalemme molti manifestanti scendono in strada per protestare contro il governo e l’allargamento delle operazioni militari nella Striscia. Scontri con le forze dell’ordine. Il presidente siriano Ahmed al-Sharaa (Abu Mohammad al-Julani), al potere dalla caduta di Bashar al-Assad a dicembre, sarà ricevuto domani a Parigi dal leader francese Emmanuel Macron per la sua prima visita in Europa. Lo ha annunciato l’Eliseo.
Israele e Usa attaccano gli Houthi: due morti e 40 feriti. Netanyahu: “Siamo alla vigilia di un’invasione massiccia di Gaza”
