mercoledì, Novembre 19, 2025

Gli alieni di Mare Nostrum

Sono in atto trasformazioni silenziose ma profonde degli equilibri biologici e delle acque costiere del Mediterraneo, causate dall’invasione di specie aliene marine. Queste specie, non originarie dei mari italiani, stanno colonizzando le acque mediterranee, con conseguenze significative per gli ecosistemi, le attività economiche e la vita quotidiana delle comunità locali. Un esempio emblematico è il granchio blu (Callinectes sapidus), originario della costa atlantica americana, che si è adattato facilmente alle acque salmastre di Fiumicino, colonizzando anche aree interne come la darsena del porto. Oltre a lui, sono state individuate più di venti specie aliene lungo la costa laziale, tra cui vermi, crostacei, molluschi e pesci esotici, spesso introdotti accidentalmente tramite le acque di zavorra delle navi o il traffico marittimo. L’arrivo di queste specie ha impatti diretti sulla biodiversità e sulle risorse ittiche tradizionali, ma crea anche un nuovo scenario in cui l’uomo deve adattarsi a un ambiente marino in continua evoluzione. Le attività di pesca devono modificare le tecniche per proteggere le attrezzature e limitare catture non redditizie, mentre il settore turistico balneare si trova a fronteggiare specie urticanti o pericolose, che possono influenzare le abitudini dei bagnanti. Nonostante la coesistenza con le specie aliene non possa essere evitata, il fenomeno può essere gestito in modo consapevole. La ricerca scientifica fornisce strumenti per comprendere le dinamiche di diffusione e valutare gli effetti ecologici, mentre campagne informative aiutano a affrontare i cambiamenti, trasformando talvolta i problemi in opportunità. In definitiva, comprendere il mare oggi significa interpretare i suoi cambiamenti con lucidità e attenzione, adottando strategie di gestione e adattamento che permettano di affrontare questa nuova realtà.

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