La Procura generale di Roma ha chiesto di ridurre la pena a 10 anni e 11 mesi per Gabriele Natale Hjorth nel processo d’appello ter per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate a Roma nel luglio 2019. Questa richiesta rappresenta una riduzione di cinque mesi rispetto alla pena di 11 anni e 4 mesi stabilita nell’appello bis. Il 12 marzo scorso, la Cassazione aveva disposto un nuovo processo limitatamente al trattamento sanzionatorio, rendendo irrevocabile la responsabilità penale di Hjorth. Attualmente, Hjorth si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico presso la casa della nonna a Fregene. Durante l’udienza di oggi, era presente davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma. Per lui, l’accusa è di concorso anomalo nell’omicidio. Il procuratore generale ha dichiarato che “Natale è il protagonista negativo di questa vicenda, un protagonista criminale: è lui che cerca la droga, che fa la proposta estorsiva, che perlustra il luogo dell’aggressione”. Ha inoltre osservato che Hjorth era perfettamente consapevole che Elder Finnegan Lee aveva con sé un coltello con una lama di 18 centimetri. La richiesta di riduzione della pena tiene conto delle motivazioni fornite dalla Cassazione, anche se il procuratore ha definito la pena richiesta come “decisamente bassa per un fatto come questo”. bA Hjorth viene contestato il concorso anomalo in omicidio. Per l’altro imputato, Elder Finnegan Lee, la condanna definitiva a 15 anni e 2 mesi per omicidio è già stata pronunciata. La sentenza dell’appello ter è prevista per il prossimo luglio.






