Il 15 giugno, in un contesto internazionale di grande tensione, si apre il vertice G7 di Kananaskis, in Canada, coinvolgendo le sette principali economie mondiali per affrontare crisi complesse e multi-dimensionali. La regione del Medio Oriente è attraversata da violenti scontri e tensioni geopolitiche, tra l’assedio israeliano a Gaza, le offensive di Tel Aviv contro siti nucleari iraniani e le rappresaglie di Teheran con missili contro Israele. Il conflitto tra Russia e Ucraina persiste senza segnali di risoluzione immediata, mentre le incertezze economiche sono alimentate dai dazi americani, che aggravano l’instabilità globale. Il nuovo premier canadese Mark Carney, al suo primo vertice G7, ha accolto i leader, tra cui Donald Trump e Giorgia Meloni, quest’ultima impegnata nella sessione dedicata alle comunità sicure. Non è prevista una dichiarazione ufficiale congiunta, ma sette dichiarazioni puntuali copriranno temi cruciali come sviluppo, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, emergenze ambientali, minerali strategici, repressione transnazionale e traffico di migranti. Quest’ultimo è un’azione proposta dall’Italia con il supporto di USA e Regno Unito, volta a rafforzare la cooperazione internazionale contro il traffico di esseri umani e la criminalità organizzata. A livello diplomatico, la presidente del Consiglio Meloni ha condotto consultazioni con vari leader, tra cui Trump, Merkel e Von der Leyen, nonché con i paesi dell’area mediorientale, sottolineando l’impegno italiano per una soluzione diplomatica ai conflitti in corso. Ha anche discusso con Netanyahu, auspicando il proseguimento degli sforzi per impedire che l’Iran ottenga l’arma nucleare e garantendo aiuti umanitari a Gaza. Sul fronte ucraino, il vertice servirà a chiarire la posizione degli Stati Uniti riguardo al grado di coinvolgimento militare e politico nel supporto a Kiev. La partecipazione di Zelensky e del segretario generale della NATO, Mark Rutte, mette in evidenza la volontà di rafforzare la difesa
G7 al via in Canada, Meloni e i leader riuniti in un mondo in fiamme






