sabato, Dicembre 6, 2025

Uil denuncia caso di ingiusto licenziamento di un sindacalista

Oltre 150 lavoratori della Yokohama di Tivoli rappresentati dal sindacato Uiltec si sono riuniti sotto la sede dell’azienda per un sit-in di protesta, dichiarando inoltre lo sciopero delle ultime 4 ore dei 4 turni giornalieri. Oggetto della protesta il licenziamento del dipendente Simone Campana, rappresentante sindacale presso lo stabilimento tiburtino della multinazionale giapponese.  La Yokohama contesta al dipendente l’uso improprio dei permessi sindacali attraverso l’ausilio di una agenzia investigativa che avrebbe verificato il non svolgimento di attività sindacale durante tali permessi. “Attaccare l’agibilità e la permessistica sindacale significa attaccare il sindacato nella propria libertà di espressione e di azione e questo ci riporta indietro di 30 anni e non è in alcun modo tollerabile – dichiarano Robert Freiherr von der Heyden Rynsch e Alberto Civica, rispettivamente reggente della Uiltec Lazio e segretario generale della Uil Lazio-”. 
I dirigenti sindacali sottolineano come l’azienda non si sia attenuta alle procedure e abbia provveduto all’immediato licenziamento in tronco del dipendente, sottolineandone scorrettezza e pretestuosità. 
“Avremmo voluto che questa in questa iniziativa di protesta non fossimo soli – proseguono Freiherr von der Heyden Rynsch e Civica -, perché l’aggressione alle agibilità sindacali sono un’aggressione al sindacato tutto, ma prendiamo atto e interpretiamo questo come un attacco politico sferrato alla Uil”.  
Oltre al presidio sotto l’azienda, che ha visto i 150 lavoratori indossare una maglietta con la scritta “Anch’io sono Simone Campana”, ce ne sarà un altro, mercoledì 25 giugno, sotto l’Ambasciata giapponese a Roma. Prevista la partecipazione della segretaria generale della Uiltec, Daniela Piras. “Quello che è accaduto – concludono i sindacalisti – è un segnale gravissimo verso l’intero mondo del lavoro e per questo sarà avviata un’azione legale ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, per comportamento antisindacale”. Il sindacato rende noto infine che anche il lavoratore avvierà un’azione personale per chiedere il reintegro. 

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