La premier Meloni ribadisce che l’Italia non ha partecipato direttamente alle operazioni militari degli Stati Uniti contro l’Iran e che, qualora in futuro le basi militari statunitensi in Italia dovessero essere utilizzate per operazioni simili, sarà necessario un voto del Parlamento. Questo è un richiamo alla centralità delle istituzioni democratiche italiane e al rispetto della sovranità nazionale. Meloni sottolinea l’importanza di un’azione diplomatica coordinata per evitare che l’Iran sviluppi armi nucleari, ma anche la necessità di mantenere un dialogo aperto con Tehran per cercare una soluzione pacifica alla crisi. L’Italia, in questo contesto, si pone come un attore impegnato nella sicurezza regionale, con un occhio particolare alla stabilità del Medio Oriente e alla sicurezza energetica globale. Supporto alle alleanze internazionali e sicurezza europea: Un altro tema importante che Meloni ha trattato riguarda il coinvolgimento dell’Italia nelle dinamiche internazionali, come il vertice della NATO e l’aumento delle spese militari. Ha difeso la scelta di rafforzare la difesa collettiva, citando Margaret Thatcher, un’argomentazione che punta a giustificare l’incremento delle risorse destinate alla difesa come una necessità per proteggere il “nostro stile di vita”. Confronto con le Opposizioni: Le richieste dell’opposizione, soprattutto da parte del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, di avere garanzie sul non coinvolgimento dell’Italia in una guerra, evidenziano la preoccupazione riguardo a un possibile coinvolgimento diretto del Paese nel conflitto. La tensione tra la necessità di rafforzare la difesa e il desiderio di evitare escalation belliche è un tema centrale del dibattito interno.
Usa, Meloni e i ‘giorni dell’Iran’: uso basi italiane solo con ok Parlamento






