lunedì, Novembre 10, 2025

Non chiudete il campo pozzi Acea di Ardea e Pomezia

Un appello forte e chiaro, quello partito nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Albano Laziale e indirizzato direttamente al sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Basta con le scelte calate dall’alto che stanno impoverendo e mettendo a rischio il nostro territorio”. Nel mirino dell’amministrazione albense c’è la decisione, annunciata da Acea, di dismettere il campo pozzi Laurentino, situato tra Ardea e Pomezia. Una mossa che, secondo il Comune, metterebbe ulteriormente sotto pressione la falda acquifera che alimenta i Castelli Romani, già in sofferenza da anni. “Quel campo pozzi – si legge in una nota diffusa al termine dell’ultima seduta consiliare di giugno – va bonificato, messo in sicurezza e restituito alla sua funzione pubblica. Non può essere semplicemente chiuso e abbandonato. La risorsa idrica è un bene comune e va tutelato”. La richiesta si inserisce in un contesto più ampio di preoccupazione per le politiche ambientali e infrastrutturali messe in campo dal Campidoglio, in particolare per il progetto del maxi-inceneritore da 600mila tonnellate l’anno previsto a Santa Palomba, a ridosso del confine tra Roma e i comuni di Albano, Ardea e Pomezia.“Non vogliamo diventare la discarica o la riserva d’acqua di Roma – ribadisce il Consiglio comunale –. I territori a sud della Capitale meritano rispetto e coinvolgimento nelle scelte che impattano direttamente sulla salute dei cittadini e sull’ambiente”. L’appello di Albano si unisce alle voci sempre più numerose di amministratori, comitati e cittadini che chiedono maggiore attenzione, trasparenza e partecipazione sulle decisioni che riguardano risorse strategiche come l’acqua e la gestione dei rifiuti. Ora la palla passa al sindaco Gualtieri, chiamato a rispondere non solo a Roma, ma anche ai territori che pagano il prezzo delle scelte della Capitale.

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