giovedì, Novembre 6, 2025

Cerveteri, la scelta di Oberdan. Giovani, competenza e un’idea chiara di futuro

Certe nomine, più che notizie, sono segnali. Come quando una squadra cambia modulo più che allenatore, o quando in panchina siede uno che sa leggere le partite e non solo sbracciarsi. Il Cerveteri riparte da Oberdan Scotti, nuovo direttore sportivo, e già qui si capisce che aria tira. Prende il posto di Valerio Gnazi, che resterà a bordo come direttore generale. Un passaggio di testimone che non è un addio, ma un cambio di rotta nella continuità. Scotti non è uno che riempie le pagine dei giornali, non urla e non sgomita. È uno che sa. Conosce il territorio, i campi polverosi e quelli in sintetico, gli spogliatoi senza acqua calda e quelli dove si sogna la Serie D. Ha lavorato con i giovani, li ha visti crescere, inciampare, migliorare. E questo è il vero punto: Cerveteri vuole (ri)costruire, partendo dai ragazzi. Non è poco, anzi. È tutto, se hai pazienza e visione. In tempi in cui si corre dietro al colpo ad effetto, alla promessa sgonfia, alla scorciatoia, questa nomina suona come una carezza al calcio vero. Quello che investe in prospettiva, che prova a seminare. E, magari, un giorno raccoglie. Non solo risultati, ma appartenenza. Scotti ha una bella responsabilità sulle spalle, ma anche un’occasione da non perdere. Cerveteri, con le sue ambizioni e il suo tifo, chiede identità e serietà. Due cose che non si comprano al mercato, ma si costruiscono. Mattoncino dopo mattoncino, ragazzo dopo ragazzo. Il cantiere è aperto.

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