mercoledì, Dicembre 24, 2025

Civitavecchia, un’estate da incubo: disagi, rincari e treni fantasma. AVS denuncia: “I pendolari abbandonati”

Una stagione rovente, e non solo per le temperature. I pendolari della FL5 Roma–Civitavecchia stanno vivendo un’estate da incubo, stretti tra ritardi, soppressioni e rincari definiti “inaccettabili” dal circolo locale di Alleanza Verdi Sinistra (AVS), che denuncia pubblicamente la gestione dei lavori per l’installazione del sistema ERTMS sulla tratta. «I lavori saranno anche necessari – attaccano da AVS – ma programmarli in piena estate, nel picco del traffico turistico e crocieristico, è stata una decisione miope e dannosa. Da maggio, ogni giorno è una corsa a ostacoli tra cancellazioni improvvise, modifiche orarie e treni in ritardo». Il risultato? Un pendolarismo al buio, reso ancora più difficile da una comunicazione insufficiente e frammentaria, affidata spesso ai canali informali dei social e all’attività volontaria del Comitato FL5. Particolarmente critici i giorni del 9 e 10 luglio, quando, a causa dei lavori nella stazione di Roma Ostiense, numerosi convogli sono stati cancellati o limitati senza l’attivazione di servizi sostitutivi adeguati. «Una situazione surreale – spiega AVS – in cui decine di viaggiatori sono rimasti sui binari, senza alternative e costretti a partire con ore di anticipo per riuscire ad arrivare in tempo». Alla beffa del servizio, si aggiunge quella del portafoglio. Sotto accusa la nuova carta “Tutto Treno Lazio”, che in molti casi è passata da 150 a oltre 500 euro. «Un rincaro assurdo – denunciano – soprattutto se si considera che spesso i treni Intercity o Frecciabianca, per cui si è pagato, non sono nemmeno disponibili o arrivano in forte ritardo. È il caso del Frecciabianca 8620, anticipato alle 16:42 ma costantemente in ritardo di un’ora». Per il partito, il tempo delle lamentele è finito. Ora servono risposte concrete e immediate. AVS chiede una ripianificazione dei cantieri nei mesi autunnali, maggiori corse nei weekend, una comunicazione chiara e centralizzata e rimborsi automatici per chi subisce i disagi. «I pendolari – concludono – non possono essere trattati come utenti di serie B. Stiamo parlando di migliaia di persone che ogni giorno tengono in piedi il tessuto economico e sociale del Lazio. Le istituzioni non possono più girarsi dall’altra parte: il diritto alla mobilità è un diritto fondamentale, non un favore concesso».

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