lunedì, Dicembre 1, 2025

Anziani fragili, lo Spi/Cgil promuove il confronto: “Servono risposte strutturali, non emergenziali”

Il tema degli anziani fragili torna al centro dell’agenda sociale del territorio grazie all’impegno dello Spi/Cgil Lega Civitavecchia, presente nelle sedi di Ladispoli e Cerveteri. Convinto della necessità di un approccio strutturato e partecipato, il sindacato ha promosso una serie di incontri in collaborazione con alcune delle realtà più attive del Terzo Settore: dall’Avo di Ladispoli – protagonista con la cooperativa Cassiavass del progetto “nido dei nonni” per l’accoglienza diurna – all’Auser di Cerveteri, fino alle cooperative “Solidarietà” e “La Goletta”, impegnate nei servizi di assistenza domiciliare. Un percorso di ascolto e proposta che ha trovato ascolto nelle istituzioni. Lo scorso 4 luglio, su richiesta dello Spi/Cgil, Avo e Auser, il Comune capofila ha convocato un incontro ufficiale, al quale hanno preso parte la sindaca di Cerveteri, Elena Gubetti, la delegata ai centri anziani Arianna Mensurati, il dirigente dei Servizi sociali Emiliano Magnosi e la responsabile dell’Ufficio di Piano Giorgia Medori, insieme ai consulenti della società Job Solution. Dall’incontro è emersa una fotografia chiara: l’invecchiamento della popolazione ha fatto aumentare in modo sensibile il numero degli anziani fragili, spesso isolati, privi di una rete di supporto familiare e con un urgente bisogno di servizi di sollievo quotidiani. Prevenire l’istituzionalizzazione forzata – è stato ribadito – significa non solo contenere i costi sociali ed economici, ma garantire una migliore qualità della vita. Il Comune si è impegnato a convocare con cadenza periodica un tavolo di lavoro dedicato, a reperire le risorse economiche all’interno del Piano sociale di zona e ad avviare la coprogettazione di interventi concreti, coinvolgendo attivamente centri anziani e cooperative sociali accreditate. Fondamentale sarà anche il ruolo della ASL RM4, chiamata a garantire la propria collaborazione attraverso i servizi specialistici. Il tutto si colloca nell’ambito della programmazione sociale per il triennio 2024-2026, che prevede – secondo la normativa vigente – il coinvolgimento diretto delle organizzazioni sindacali, del Terzo Settore e delle cooperative sociali attraverso la contrattazione sociale. Una sinergia indispensabile per leggere i bisogni reali e costruire risposte efficaci. Il messaggio dello Spi/Cgil è chiaro: «Non servono soluzioni-tampone, ma un piano condiviso, partecipato e duraturo. Gli anziani fragili non possono aspettare».

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