Un episodio che riporta Nicolò Zaniolo al centro della cronaca sportiva, ma stavolta non per le sue prestazioni in campo. Il calciatore, oggi non più tesserato per la Fiorentina, è stato sanzionato con un’ammenda di 15mila euro per un episodio avvenuto al termine della semifinale dei play-off del campionato Primavera 1, disputata lo scorso 26 maggio al Viola Park di Firenze, tra Fiorentina e Roma. La decisione è arrivata a seguito dell’accordo di patteggiamento tra le parti, come previsto dall’articolo 126 del Codice di Giustizia Sportiva. L’organo giudicante della Figc ha accettato l’intesa, stabilendo la pena pecuniaria senza ulteriori sanzioni accessorie. Al termine della gara, Zaniolo, che si trovava nel centro sportivo della Fiorentina, avrebbe fatto irruzione nello spogliatoio della Roma Primavera, aggredendo due giovani calciatori giallorossi: Mattia Almaviva e Marco Litti. Secondo la ricostruzione ufficiale contenuta nel dispositivo della giustizia sportiva, il calciatore avrebbe colpito con uno schiaffo al collo Almaviva e spinto Litti con forza, tanto da causare danni fisici certificati con prognosi di dieci giorni per entrambi. Un gesto impulsivo e violento, innescato verosimilmente da tensioni legate alla gara, che è costato caro all’ex talento azzurro. Il comportamento di Zaniolo ha determinato l’apertura di un procedimento disciplinare per violazione degli articoli 4 e 38 del Codice di Giustizia Sportiva: Art. 4, comma 1: obbligo di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto con l’ordinamento sportivo. Art. 38: condotta violenta nei confronti di altri tesserati La sanzione è stata concordata con le parti coinvolte e ritenuta congrua in sede di patteggiamento. L’obiettivo del patteggiamento è di evitare lunghi procedimenti disciplinari e permettere una rapida definizione del contenzioso. In questo caso, il gesto è stato riconosciuto come grave, ma non tale da richiedere ulteriori inibizioni o squalifiche, anche considerando l’attuale status del giocatore. I due calciatori coinvolti sono entrambi giovani promesse della Roma Primavera: Mattia Almaviva, attaccante classe 2006, nazionale U18 Marco Litti, centrocampista classe 2005, punto fermo della mediana giallorossa. Entrambi sono rimasti feriti in seguito all’aggressione e hanno ricevuto una prognosi di dieci giorni, come da certificazione medica allegata agli atti. L’episodio ha lasciato strascichi anche sul piano umano e sportivo, ma non sono stati annunciati provvedimenti specifici da parte della Roma, né sono emerse dichiarazioni ufficiali dei giovani coinvolti o della società capitolina. La notizia ha suscitato sconcerto nell’ambiente sportivo, sia per la gravità dell’episodio, sia per la personalità coinvolta. Nicolò Zaniolo, classe 1999, è stato per anni uno dei profili più promettenti del calcio italiano. Dopo gli esordi nella Roma e un’esplosione precoce, la sua carriera ha preso direzioni alterne tra infortuni, trasferimenti e polemiche fuori dal campo. L’aggressione è avvenuta in un contesto molto delicato: la partita in questione era una semifinale decisiva, carica di tensione agonistica, che ha visto prevalere la Roma sulla Fiorentina. Tuttavia, nulla giustifica un comportamento del genere, soprattutto da parte di un ex nazionale, chiamato a essere un riferimento per i più giovani. L’articolo 126 del Codice di Giustizia Sportiva della Figc consente il patteggiamento quando vi è un accordo tra l’incolpato e la Procura Federale. La sanzione concordata viene poi valutata e, se ritenuta adeguata, omologata dal giudice sportivo. Si tratta di uno strumento di giustizia negoziata, volto a semplificare e accelerare l’iter giudiziario, riducendo l’onere istruttorio per le parti. Nel caso in oggetto, la pena pecuniaria di 15mila euro è stata ritenuta proporzionata alla gravità dell’episodio e sufficiente a chiudere il procedimento.






