mercoledì, Novembre 19, 2025

Carceri romane in crisi tra suicidi, sovraffollamento e cure negate

Le carceri di Roma attraversano una fase di grave emergenza strutturale e sociale. È quanto emerge dalla relazione annuale della Garante dei detenuti Valentina Calderone, presentata oggi in Assemblea capitolina, in attesa di un report più esteso in programma il 28 luglio in Campidoglio. Il 2024 si è chiuso con 91 suicidi nelle carceri italiane, il dato più alto di sempre, e la situazione negli istituti penitenziari della Capitale riflette e aggrava questa tendenza: già due i suicidi registrati nel 2025, uno a Regina Coeli e uno a Rebibbia. Sul fronte del sovraffollamento, i numeri sono drammatici: Rebibbia Nuovo Complesso ospita 1.548 detenuti a fronte di 1.170 posti. Regina Coeli ha 1.092 detenuti per 566 posti (oltre il 190% di sovraffollamento). Rebibbia femminile conta 369 detenute per 272 posti. Casal del Marmo, istituto minorile, è passato da 40 a 60-70 presenze in un anno A peggiorare il quadro, l’alto numero di eventi critici: 1.824 nel solo 2024 tra atti di autolesionismo, aggressioni e tentativi di suicidio. Calderone denuncia anche che il 50% delle visite mediche programmate salta per mancanza di scorte disponibili ad accompagnare i detenuti in ospedale. Un altro dato preoccupante riguarda il lavoro in carcere: su 3.400 detenuti adulti negli istituti di Roma, solo 800 risultano impiegati, e per lo più in attività poco professionalizzanti e saltuarie. Nel Centro per il rimpatrio di Ponte Galeria, l’unico in Italia con accesso anche per le donne, il tasso di effettivo rimpatrio si è fermato al 14,8%. Nel 2024 vi sono transitate 1.045 persone, tra cui 88 donne. Solo 5 sono i posti disponibili a livello nazionale per il rimpatrio delle donne migranti. Preoccupazione anche per gli effetti del decreto Sicurezza, che secondo la Garante potrebbe comportare un aumento delle donne recluse con figli al seguito. Il Comune, in vista del Giubileo, ha attivato alcune misure di supporto: 200 kit di prima necessità per chi esce dal carcere (contenenti biglietti per i mezzi pubblici e buoni pasto) e 250 ventilatori distribuiti negli istituti, un aiuto minimo ma concreto per affrontare le difficili condizioni estive. Secondo Calderone, “la fotografia delle carceri romane oggi è quella di una profonda disfunzione del sistema detentivo, che non solo viola i diritti, ma espone migliaia di persone – detenuti e operatori – a condizioni indegne e insostenibili”. Una relazione più dettagliata verrà presentata il 28 luglio in Sala Laudato Si’ in Campidoglio, per fare piena luce sull’intero sistema carcerario romano nel 2024.

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