Il caffè, simbolo del quotidiano e della socialità, sta diventando un lusso. A testimoniarlo è il nuovo record dell’inflazione nella Capitale, che a giugno 2025 ha raggiunto quota 121,4 punti, segnando un +1,9% su base annua e un +0,2% rispetto al mese precedente. Un trend preoccupante, che colpisce pesantemente i portafogli dei romani. Il dato – elaborato sui consumi medi delle famiglie – evidenzia una crescita continua dell’inflazione nel corso dell’anno, dopo il picco di ottobre 2024 (120 punti). Tutti i principali aggregati di spesa hanno subito rincari significativi, ma è sul fronte alimentare che l’impatto si fa più tangibile. Tra gli aumenti più vistosi c’è caffè, tè e cacao, che registrano un balzo del 21% rispetto a giugno 2024. Un rincaro che ha origini lontane, iniziato già nel 2021, ma che negli ultimi dodici mesi ha subito un’accelerazione vertiginosa. Non va meglio per altri beni essenziali: la frutta costa oggi il 9,8% in più, mentre zucchero e confetture segnano un +3,9%. Crescono anche i costi per l’istruzione (+3,8%), utenze e abitazione (+3,4%), alimenti e bevande analcoliche (+3,3%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,1%), sanità, abbigliamento, tabacchi e beni vari, tutti in aumento tra l’1,4% e il 3,1%. Uno scenario che conferma come il caro vita stia agendo su ogni fronte, trasformando le abitudini quotidiane e riducendo il potere d’acquisto delle famiglie. E se anche il caffè diventa un lusso, per molti il risveglio rischia di diventare ancora più amaro.






