Un grido silenzioso ma carico di amarezza quello lanciato dall’associazione di protezione civile “Le Aquile”, che ha indirizzato una lettera al sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio, al dirigente della polizia locale Antonio Arancio e a tutti i consiglieri comunali. Al centro del messaggio, la denuncia di essere stati esclusi dalle attività di salvaguardia del territorio, anche in occasione di eventi di rilievo come la recente festa patronale. «Da anni ci mettiamo gratuitamente a disposizione della collettività – si legge nella nota – e ci chiediamo perché, negli ultimi tempi, la nostra associazione sia stata completamente tagliata fuori dai progetti per la protezione del territorio». Un’esclusione che, secondo quanto scritto dai volontari, avrebbe assunto toni di indifferenza e ingiustizia. «Siamo rammaricati – proseguono – per il clima di indifferenza che ormai da tempo opprime noi volontari de “Le Aquile”. Questa lettera non vuole essere polemica, ma esprime il profondo dispiacere per la mortificazione di una missione che ha sempre avuto come unico scopo quello di donarsi agli altri. Il nostro lavoro, ignorato e messo da parte, lascia oggi un amaro sapore di emarginazione». L’appello dell’associazione si conclude con il desiderio di poter tornare a collaborare attivamente con l’amministrazione comunale, nell’ottica di un servizio al territorio che affonda le radici nella solidarietà e nell’impegno civico. Resta ora da capire se e come l’amministrazione intenderà rispondere a questa richiesta di attenzione, in un momento in cui il ruolo delle organizzazioni di volontariato appare quanto mai centrale nella gestione degli eventi pubblici e delle emergenze locali.






