Una vicenda drammatica ha scosso la comunità di Ardea. Un uomo, appartenente a una delle più antiche famiglie del territorio, ha perso la vita nella notte all’ospedale “Monachelle” di Albano, dove era ricoverato in condizioni gravissime e assistito dal figlio, che non lo ha mai lasciato solo. Secondo il racconto del giovane, il padre respirava grazie a una bombola di ossigeno ormai prossima all’esaurimento. Per questo aveva chiesto di poter rimanere accanto al padre durante la notte, vista la delicatezza della situazione e l’urgenza di sostituire tempestivamente la bombola. Tuttavia, il personale sanitario avrebbe negato questa possibilità, allontanandolo dalla struttura. Nelle ore successive, la bombola non sarebbe stata rimpiazzata e il paziente è deceduto. Il figlio, visibilmente scosso e agitato, ha creato momenti di tensione all’interno dell’ospedale, tanto che il personale ha dovuto richiedere l’intervento dei carabinieri per riportare la calma. Attualmente sono in corso indagini per ricostruire con esattezza quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità. Il giovane, contattato telefonicamente, ha annunciato che non si fermerà: «Questa tragedia poteva essere evitata – ha dichiarato – se mi avessero permesso di restare vicino a mio padre e se la bombola fosse stata sostituita in tempo. Ho già incaricato il mio legale di procedere per vie legali». La comunità di Ardea si stringe attorno alla famiglia colpita dal dolore, auspicando che la vicenda venga chiarita fino in fondo e che episodi simili non si ripetano in futuro.
