Ancora polemiche ad Ardea attorno alla gestione del servizio OEPAC (Operatori Educativi per l’Autonomia e la Comunicazione), stavolta innescate dall’ultima riunione della Commissione Controllo e Garanzia, tenutasi lo scorso 22 luglio 2025, che aveva all’ordine del giorno le cause legali in cui è coinvolto il Comune, relative proprio alla rimodulazione del servizio. Un incontro che, secondo l’opposizione, ha messo in luce l’ennesima inefficienza dell’amministrazione guidata dal sindaco Maurizio Cremonini. Duro il giudizio espresso al termine dei lavori da una parte della minoranza consiliare: “L’amministrazione ha toccato un altro punto basso, siamo ormai abituati a promesse non mantenute. Tante parole, ma nei fatti nulla è stato fatto”. Nel mirino finiscono le decisioni inapplicate assunte in Consiglio Comunale già nel novembre 2024, quando fu approvata una mozione che impegnava il Comune a indire un nuovo bando per i discenti extraterritoriali, oppure, in alternativa, a stipulare accordi con i comuni limitrofi per garantire la continuità del servizio OEPAC anche agli alunni disabili che frequentano istituti fuori dal territorio comunale. Ad oggi, però, secondo i consiglieri di opposizione, non è stato compiuto alcun passo concreto. A fronte dell’inerzia, è arrivata la reazione di alcune famiglie di studenti con disabilità, che si sono viste costrette a rivolgersi al giudice per vedere riconosciuti i diritti dei propri figli. Da quelle vertenze legali è scaturito un conto salato per le casse comunali: ben 152.478,06 euro che il Comune dovrà ora versare per sostenere le spese legali e gli obblighi derivanti dalle sentenze. “Un prezzo che pagheremo tutti noi cittadini – si legge nella dura nota – per l’incapacità dell’amministrazione di fare fronte ai propri impegni. A rimetterci, ancora una volta, sono le famiglie più fragili, che devono affrontare battaglie legali sfiancanti per ottenere un diritto che dovrebbe essere costituzionalmente garantito: il diritto all’inclusione scolastica”. Il caso solleva questioni profonde sul fronte dell’inclusione e della gestione delle risorse, e riaccende un dibattito politico che negli ultimi mesi si era fatto già acceso proprio sui temi del sociale e del diritto allo studio. «Inorridisco all’idea – si legge ancora nella nota – che bambini con disabilità vengano esclusi non per mancanza di volontà, ma per incapacità organizzativa e mancanza di risorse. Questo è inaccettabile per un’amministrazione pubblica che ha il dovere morale e giuridico di non lasciare indietro nessuno». Alla luce della situazione, l’opposizione annuncia l’intenzione di richiedere un aggiornamento urgente in aula consiliare, chiedendo al sindaco e alla giunta di riferire ufficialmente sui motivi dell’inadempienza e sulle misure che intendono adottare per evitare che casi simili si ripetano. Il dibattito è destinato ad accendersi ulteriormente, mentre resta sullo sfondo l’amarezza di tante famiglie che chiedono, semplicemente, diritti e dignità per i propri figli.






