Cresce la preoccupazione nel Lazio per l’aumento dei casi di virus del Nilo Occidentale (West Nile Virus), soprattutto nella provincia di Latina, dove si sono registrati i primi focolai della stagione. La Regione Lazio ha adottato nuove misure straordinarie per rafforzare la sicurezza trasfusionale e tutelare la salute pubblica, disponendo l’estensione su scala regionale del test NAT (Nucleic Acid Test) per il rilevamento del virus in tutti i donatori di sangue. La decisione è stata presa in stretta aderenza alla circolare del Ministero della Salute che, a fronte della crescita del rischio epidemiologico, raccomanda l’adozione di strumenti di prevenzione rapidi ed efficaci per evitare la trasmissione del virus attraverso le trasfusioni. Il test NAT, già utilizzato per la diagnosi precoce di agenti virali come HIV ed epatite C, sarà dunque obbligatorio per ogni donazione di sangue effettuata in tutto il territorio regionale, non solo nelle aree a maggiore incidenza. La misura resterà in vigore fino a nuove disposizioni, sulla base dell’evoluzione del quadro epidemiologico, che verrà monitorato quotidianamente attraverso la rete di sorveglianza sanitaria. Massima attenzione sulla provincia di Latina, dove negli ultimi giorni si è registrato un incremento anomalo di casi compatibili con l’infezione trasmessa dalle zanzare del genere Culex, le principali vettori del virus. Le autorità sanitarie locali, in coordinamento con le Asl e i centri trasfusionali, hanno già avviato una campagna informativa rivolta a donatori, medici e operatori del settore, per garantire la piena applicazione del protocollo. Il virus del Nilo Occidentale, nella maggior parte dei casi asintomatico, può provocare gravi complicanze neurologiche in soggetti fragili o immunodepressi. La trasmissione attraverso il sangue è un rischio concreto, sebbene raro, ed è per questo che la prevenzione in ambito trasfusionale resta un pilastro fondamentale delle strategie sanitarie regionali. «L’estensione del test NAT a tutti i donatori è una scelta di responsabilità – spiegano dalla Direzione Regionale Salute – che punta a garantire standard elevati di sicurezza e qualità nel sistema trasfusionale, in linea con le raccomandazioni internazionali e le norme europee in materia». La Regione Lazio invita tutti i donatori a non interrompere le donazioni, ma anzi a considerare questa fase come un momento fondamentale per contribuire attivamente alla sicurezza della collettività, ribadendo che tutti i centri trasfusionali sono operativi e monitorati con rigore. Nel frattempo, prosegue anche la disinfestazione nei comuni più colpiti e l’intensificazione della sorveglianza entomologica, in attesa di un abbassamento del rischio previsto, auspicabilmente, con la fine della stagione calda.






