Si sono tenuti alle ore 12, nella chiesa dei Santi Cipriano e Giustina, i funerali di Enrico e Piero Arioli, i due fratelli romani di 65 e 68 anni tragicamente scomparsi sabato scorso nelle acque della riviera di Ponente ad Anzio, nei pressi dello stabilimento balneare Dea Fortuna. Un’intera comunità, ancora incredula e profondamente scossa, si è stretta attorno ai familiari per l’ultimo saluto ai due uomini, molto legati al piccolo borgo di Scanzano, frazione del Comune di Sante Marie, in provincia dell’Aquila, dove erano nati i genitori. È proprio lì che Enrico e Piero hanno trovato l’eterno riposo, nella terra d’origine della loro famiglia. Dopo l’intervento della polizia mortuaria e le valutazioni della Procura di Velletri, il pubblico ministero di turno ha deciso di non procedere con l’autopsia, ritenendo sufficienti gli elementi raccolti sul luogo della tragedia. I corpi, dopo la riconsegna ai familiari, sono stati trasferiti nella camera mortuaria dell’ospedale di Anzio, e da lì accompagnati in Abruzzo per le esequie. Le bare dei fratelli Arioli sono state tumulate nel cimitero locale di Scanzano, al termine di una cerimonia sobria ma intensa, scandita dal dolore e dalla preghiera. Presenti, oltre ai parenti più stretti, tanti conoscenti e amici, giunti anche da Roma e Anzio, dove i due fratelli erano molto conosciuti. Un tragico destino, quello che ha colpito Enrico e Piero, uniti in vita e scomparsi insieme in mare, in un sabato d’estate che si è trasformato in lutto.






