martedì, Settembre 2, 2025

Aree a rischio, allarme per 144mila residenti nel Lazio

Il nuovo rapporto triennale ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) fotografa un’Italia sempre più fragile sotto il profilo idrogeologico. Frane, alluvioni, erosioni e valanghe continuano a interessare ampie porzioni del Paese, con un aumento delle aree a pericolosità elevata passate dall’8,7% al 9,5%. Il quadro, sebbene critico in molte regioni, assume tratti preoccupanti soprattutto nel Lazio, in particolare nella Capitale e nei comuni della provincia romana. Per quanto riguarda i fenomeni franosi, Roma città presenta una bassa incidenza: secondo l’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI), negli ultimi secoli si contano solo una decina di episodi significativi, tra cui: L’evento del 2014 a Monte Mario, che ha comportato la chiusura temporanea della “panoramica”. Il vero nodo critico si trova però nella Città Metropolitana di Roma. Nelle zone intorno al lago di Nemi, ai Castelli Romani e nei comuni di Palestrina, Labico e Valmontone si registra una presenza significativa di frane attive. Secondo i dati ufficiali: sono 24.235 gli abitanti della provincia che vivono in aree a rischio frana. Di questi, 17.541 si trovano in zone a pericolosità molto elevata (P4). Alluvioni: oltre 144mila residenti a rischio nel territorio romano. Il pericolo più consistente, però, riguarda le alluvioni, che coinvolgono oltre 144.000 residenti di Roma e provincia, secondo quanto rilevato nell’ambito della direttiva europea sulle alluvioni.

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