I dati parlano chiaro: nella provincia di Roma sono sette i punti di prelievo risultati fortemente inquinati, tutti localizzati nei pressi delle foci fluviali. Tra questi, spicca Marina di Ardea, dove le analisi condotte presso la foce del fosso Grande, in prossimità del depuratore comunale, hanno evidenziato una situazione ambientale critica. A rendere ancora più allarmante il quadro, il fatto che proprio in questa zona si concentra una parte significativa della frequentazione balneare del litorale sud. Nonostante le ordinanze comunali di divieto di balneazione, la presenza di bagnanti non è affatto rara, alimentando interrogativi sull’efficacia dei controlli e sull’effettiva tutela della salute pubblica.
Una mappa dell’inquinamento
Il monitoraggio, effettuato da Legambiente nell’ambito della campagna “Goletta Verde”, ha messo sotto osservazione i corsi d’acqua e i punti critici della costa laziale. E se a nord della Capitale preoccupano i dati rilevati alla foce del canale su via Aurelia a Santa Marinella, al fosso Zambra a Marina di Cerveteri e al Rio Vaccina a Ladispoli, è proprio nel tratto a sud del Tevere che la situazione appare più compromessa. Oltre a Marina di Ardea, sono risultati fortemente inquinati anche: La foce del Tevere, tra Ostia e Fiumicino; Il tratto di mare in corrispondenza del Lido dei Gigli ad Anzio, in prossimità del depuratore comunale; Il canale Loricina a Nettuno, dove è stata documentata la presenza di bagnanti al momento del prelievo.
Ardea sotto osservazione
Il caso di Marina di Ardea rappresenta uno dei nodi più delicati: la presenza del depuratore comunale, già oggetto di segnalazioni in passato, accende i riflettori sulla gestione del ciclo delle acque reflue. La qualità del mare risulta compromessa, con valori batterici ben oltre i limiti di legge, in un’area di alto valore turistico e residenziale, soprattutto durante il periodo estivo. Le istituzioni locali sono ora chiamate a un intervento rapido e coordinato per garantire sicurezza ambientale e tutela della salute dei cittadini. Accanto a una verifica urgente sul funzionamento del depuratore, sarà necessario rafforzare i controlli sulle ordinanze di balneazione, attualmente inapplicate in diversi tratti critici del litorale. Una situazione che richiede attenzione immediata: i dati scientifici e le osservazioni sul campo convergono nel descrivere uno scenario allarmante per il mare di Ardea. Tra divieti non rispettati, infrastrutture inadeguate e rischi sanitari concreti, la difesa della costa passa oggi dalla trasparenza, dai controlli e da un impegno concreto degli enti preposti.






