sabato, Agosto 9, 2025

Ama, Al via il cantiere del biodigestore di Casal Selce

Sono iniziate le operazioni preliminari del cantiere per la realizzazione del biodigestore AMA di Casal Selce a Roma. La Municipalizzata capitolina per l’Ambiente ha comunicato di aver preso formalmente possesso dell’area di 10 ettari destinata alla realizzazione dell’impianto, consegnando i lavori all’impresa che lo costruirà. L’avvio del nuovo cantiere, che parte a distanza di circa 40 giorni dal biodigestore “gemello” di Cesano, rientra nelle attività per la realizzazione degli impianti per l’economia “green” (due biodigestori e due strutture per la selezione della plastica e della carta), di cui la Capitale ad oggi è ancora sprovvista, previsti nel Piano industriale aziendale. Il biodigestore di Casal Selce tratterà ogni anno 100mila tonnellate di rifiuti organici (scarti alimentari e organici, potature e sfalci vegetali) trasformandoli, attraverso un processo di digestione anaerobica, in biogas e fertilizzanti naturali. Si tratta di una tipologia di impianto moderno e innovativo che, attraverso il trattamento della frazione organica, permette una gestione più sostenibile ed efficiente dei rifiuti, promuovendo sia il riciclo sia il recupero delle risorse. L’obiettivo è il recupero di biometano per la sostituzione dei combustibili fossili da trasporto insieme alla produzione di compost di alta qualità da utilizzare in agricoltura e/o orticoltura. La gara per la progettazione esecutiva, la costruzione, la gestione e la manutenzione per un anno è stata aggiudicata ad agosto 2024 ad un’azienda leader nel settore; in questi mesi è stata completata la progettazione esecutiva e sono state espletate le attività autorizzative ed amministrative previste per l’avvio dei lavori. Il processo di biodigestione si articola in tre fasi. I rifiuti organici vengono prima di tutto separati dagli altri materiali e triturati; successivamente tali scarti vengono sottoposti al processo di digestione anaerobica che, attraverso la decomposizione in ambiente privo di ossigeno, provoca la decomposizione e la conseguente produzione di biogas destinato ad uso domestico o come carburante. Nella terza fase del procedimento, i rifiuti vengono ulteriormente lavorati con sfalci e potature per essere trasformati in compost, un fertilizzante naturale di alta qualità utilizzabile per agricoltura e giardinaggio. Si tratta di un tipo di impianto per il trattamento dei rifiuti sicuro, ecologico ed efficiente. Il biodigestore (una tecnologia che conta già 2mila strutture analoghe attive in Italia e 20mila in Europa) rispetta infatti rigide prescrizioni normative per garantire la massima sicurezza. Tutte le fasi di lavorazione avvengono in un ambiente sigillato, che non disperde nulla in atmosfera e nelle falde acquifere, dotato anche di dispositivi di aspirazione e di trattamento della qualità dell’aria. “Con l’avvio del cantiere per il secondo biodigestore continua il percorso verso la realizzazione del sistema di impianti previsto dal Piano dei Rifiuti di Roma Capitale, nell’ottica circolare della valorizzazione del rifiuto organico attraverso il recupero di materia ed energia – commenta l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi -. Una gestione dei rifiuti che finalmente diventa industriale, e che ci consente di ridurre sensibilmente l’attuale dipendenza da impianti esterni gestiti da terzi, con conseguente risparmio di costi e riduzione del livello di emissioni derivante dalla modalità di conferimento attuale”. “Con l’avvio di questo nuovo cantiere, dopo quello di Cesano, intraprendiamo con decisione la strada verso una soluzione definitiva e strutturale al ciclo dei rifiuti nella Capitale, all’interno di un modello di economia circolare – sottolinea il Direttore Generale di AMA, Alessandro Filippi –. In particolare, con i due nuovi biodigestori a regime, avremo importanti benefici a livello ambientale ed economico. Oltre all’eliminazione di circa 3.000 viaggi/anno verso siti di destinazione del Nord Italia, infatti, la Capitale sarà in grado di produrre complessivamente 36.000 tonnellate di compost di alta qualità ogni anno e 20 milioni di metri cubi di metano”.

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