sabato, Agosto 9, 2025

Aurelia, dopo la tragedia di Fabio Morolli torna l’allarme sicurezza: “Servono interventi urgenti”

La tragedia di mercoledì scorso, costata la vita a Fabio Morolli, 50 anni, ispettore della Polizia locale di Cerveteri, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza della statale Aurelia. L’ennesimo schianto, la cui dinamica è ora al vaglio dei carabinieri della compagnia di Civitavecchia, ha riattivato residenti e comitati di zona che da anni chiedono interventi per rendere più sicuro un asse viario che, nel tempo, ha visto troppi incidenti, spesso con conseguenze drammatiche. Al di là dell’ultimo tragico episodio, lungo la statale è diffusa la pratica pericolosa di oltrepassare la doppia striscia continua per raggiungere distributori di benzina o imboccare incroci diretti verso le frazioni agricole. Un’abitudine che, secondo chi vive la strada ogni giorno, moltiplica i rischi. Situazioni analoghe si registrano anche a Ladispoli, in particolare tra le frazioni di Boietto e Monteroni, dove il tratto si trasforma in un vero “percorso a ostacoli”. Non è la prima volta che l’Aurelia diventa teatro di un lutto. Nel 2024 aveva perso la vita il 23enne Andrea Ferlini, travolto da un furgone che aveva oltrepassato la doppia linea continua tra Valcanneto e Palidoro. Gli incidenti, fortunatamente non sempre mortali, restano numerosi. «La sicurezza sulla statale e su altre arterie del litorale – spiega Enzo Musardo, presidente del comitato di zona di Cerenova-Campo di Mare – è una battaglia che portiamo avanti da tempo. Gli attraversamenti pericolosi sono un fenomeno diffuso. Più controlli, multe e telecamere possono essere un deterrente, ma non bastano». Musardo chiede interventi strutturali: «Servono rotatorie in alcuni punti strategici, attraversamenti pedonali sicuri, marciapiedi. Oggi sono a rischio soprattutto anziani e mamme con passeggini. Manca segnaletica adeguata e non sono stati sistemati i varchi privati con complanari che possano canalizzare il traffico locale». Anche l’associazione Consumatori Più Forti di Ladispoli-Cerveteri solleva il problema. «Alla base c’è spesso l’imprudenza degli automobilisti – afferma il presidente Biagio Camicia – ma è innegabile che l’Aurelia necessiti di un nuovo piano viario, perché molti tratti non sono sicuri». Il grido d’allarme è stato lanciato ancora una volta. Resta da vedere se, dopo l’ennesima tragedia, seguiranno interventi concreti o se, come spesso accaduto, le richieste finiranno nel silenzio. Se vuoi, posso creare anche una versione da inchiesta con una mappa dei tratti più pericolosi dell’Aurelia e un riepilogo degli incidenti gravi avvenuti negli ultimi cinque anni. Sarebbe un pezzo forte per un approfondimento su un quotidiano.

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