Si è conclusa tra malumori e critiche la Sagra del pomodoro Pantano di Ardea, dedicata alla storica varietà che un tempo prosperava nelle zone umide tra la Laurentina e la Litoranea, le cosiddette “Acque basse”. Il pomodoro, noto per la sua coltivazione abbondante d’acqua e per aver conquistato i mercati generali di Roma, sabato scorso non ha fatto la sua comparsa sui banchi della festa. L’assenza del Pantano, così come di altre varietà tradizionali come il San Marzano, ha lasciato molti partecipanti perplessi, definendo l’evento come «un battesimo senza bambino». La delusione è stata accentuata dal fatto che la manifestazione aveva ricevuto finanziamenti comunali. Le bancarelle presenti erano poche: espositori di miele locale, peperoncini, dolci tipici e qualche chiosco di panini e bevande hanno cercato di colmare il vuoto lasciato dal protagonista della festa. A ravvivare l’evento hanno contribuito le scuole di danza locali, molto applaudite, e il concerto dei Ghost, band nota che ha intrattenuto il pubblico fino a tarda notte. Nonostante la musica e le esibizioni, la Sagra del pomodoro Pantano resta segnata dalla delusione per l’assenza del prodotto simbolo della tradizione agricola di Ardea.






