Non è stata una estate facile, a Roma e nel Lazio, sul versante degli incendi. Proprio ieri, a Ventotene, le fiamme hanno lambito case e alberghi, mettendo in fuga i villeggianti. La regione è tra le più colpite d’Italia. Nella ultima settimana di agosto gli interventi effettuati dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nelle aree boschive, sono stati 358. Il Lazio è al quarto posto dopo Sicilia, Puglia e Calabria. Tra giugno e agosto, a Roma e provincia, gli interventi sono stati più di 4 mila. Meno rispetto allo scorso anno, ma sul lungo periodo i numeri sono in linea con quelli passati. Una situazione che ha comunque messo a dura prova le risorse a disposizione, con un picco nei primi 15 giorni di luglio. Nella sola Capitale gli interventi sono stati 1978. Nel resto del territorio 2201. 717 di questi hanno riguardato le aree boschive. In 186 casi è stato necessario il supporto di aerei ed elicotteri, per monitorare la situazione e lanciare a terra sostanze estinguenti, in particolare nelle zone più impervie. Alcuni incendi sono stati particolarmente complessi da gestire, come quello di inizio di luglio a Morlupo dove tre squadre di pompieri hanno velocemente evacuato, con l’aiuto degli infermieri, una ventina di ospiti di una residenza per anziani. E quello nell’area archeologica di Fiano Romano, durato 48 ore. Delicata la situazione delle aree periferiche, dove le fiamme hanno messo a rischio abitazioni, depositi, aree industriali. Nel quartiere Prenestino a Roma, il 4 luglio, è esploso un deposito di Gpl. Un morto e più di 50 feriti, tra cui anche vigili del fuoco e forze dell’ordine.