Maxi operazione di polizia questa mattina nel campo nomadi di via Luigi Candoni, dove un massiccio blitz interforze ha visto impegnati Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, con il coordinamento del Dirigente del Distretto San Paolo e il supporto aereo del Reparto Volo. L’area è stata completamente cinturata, impedendo l’accesso e l’uscita, mentre decine di agenti hanno perquisito container e baracche di fortuna in una vera e propria azione di bonifica. Durante i controlli, gli investigatori hanno scoperto all’interno di uno zaino un vero e proprio “bottino tecnologico”: smartphone, tablet, fotocamere e videocamere professionali, obiettivi di valore, computer portatili, hard disk e iPad. La refurtiva era in possesso di una donna di 38 anni di origini bosniache, già nota alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, che è stata denunciata per ricettazione. Determinante per le indagini un’etichetta apposta sullo zaino, riconducibile a una società che ha confermato la provenienza dei dispositivi. La donna, insieme al padre e ad altri tre occupanti del container, è stata accompagnata all’Ufficio Immigrazione della Questura per la verifica della posizione sul territorio nazionale. Gli accertamenti potrebbero portare a provvedimenti di espulsione. Parallelamente, gli agenti hanno scoperto due container trasformati in veri e propri market abusivi. All’interno, frutta, verdura, bibite, prodotti confezionati e frigoriferi per la conservazione, tutto gestito senza alcuna autorizzazione. L’attività di vendita è stata interrotta e le merci sequestrate. Il blitz si inserisce nel piano di controlli straordinari avviato dalla Prefettura per contrastare criminalità predatoria, ricettazione e abusivismo nella Capitale. Solo una settimana fa, un’operazione analoga era stata effettuata nello stesso quadrante urbano, confermando l’attenzione delle forze dell’ordine su un’area da tempo considerata critica. Tutti i dispositivi sequestrati saranno catalogati e custoditi nei depositi giudiziari, per essere restituiti ai legittimi proprietari non appena possibile. “Un’azione importante per il ripristino della legalità e la tutela dei cittadini”, hanno commentato fonti investigative, sottolineando come queste operazioni abbiano anche un forte valore di deterrenza.






