Un settembre che scivola via senza risposte e con tanti, troppi punti interrogativi. Mentre le attività sportive dovrebbero essere già ripartite a pieno regime, in città aleggia un immobilismo preoccupante: l’impiantistica sportiva di Civitavecchia è praticamente ferma. Un quadro desolante, che coinvolge direttamente tre dei principali poli sportivi cittadini — PalaGalli, Stadio Fattori e PalaGrammatico — su cui da mesi si attendono sviluppi concreti, che però non arrivano. Ad oggi, oltre la metà del mese è trascorsa, ma nessuna novità sostanziale è stata comunicata dall’amministrazione comunale né dai gestori coinvolti. Intanto, atleti, società sportive, allenatori e famiglie restano nell’incertezza, tra sedute di allenamento improvvisate e stagioni agonistiche a rischio.
Il caso del PalaGalli
Il PalaGalli, da sempre punto di riferimento per la pallanuoto e il nuoto civitavecchiese, vive da mesi una situazione di stallo. L’impianto, al centro di polemiche, rimpalli di responsabilità e problematiche gestionali, è oggi inutilizzabile. Le società sono ferme o costrette a emigrare in strutture di altri comuni, con disagi logistici ed economici pesanti. Si attendeva una soluzione entro l’estate, o almeno una comunicazione ufficiale sulle tempistiche. Ma al momento tutto tace.
Stadio Fattori: il tempo si è fermato
Nemmeno lo Stadio Fattori, storica casa del calcio e dell’atletica cittadina, naviga in acque migliori. Le tribune restano vuote, l’erba cresce più degli annunci, e i lavori di riqualificazione promessi continuano a restare sulla carta.
Una struttura che, invece di rinascere come centro polivalente per lo sport locale, è rimasta bloccata in un limbo burocratico e amministrativo che sembra non avere fine.
PalaGrammatico: ancora tutto fermo
Anche il PalaGrammatico, impianto chiave per sport indoor come basket e volley, resta fermo al palo. Nessuna data certa per la ripresa delle attività, nessuna dichiarazione da parte degli organi preposti. Solo voci e attese, in un momento in cui la programmazione sportiva dovrebbe essere già entrata nel vivo. Le società dilettantistiche, spesso composte da volontari e sostenute da piccoli sponsor locali, rischiano di pagare il prezzo più alto di questo immobilismo: senza spazi adeguati, molte attività potrebbero essere sospese o, peggio, chiudere del tutto.
Stadio del Nuoto: una situazione già nota
Diverso, ma non meno critico, è il discorso sullo Stadio del Nuoto, su cui ci siamo già espressi più volte nelle scorse settimane. Anche in questo caso, nonostante le promesse, permangono disagi strutturali e gestionali che impediscono un ritorno alla piena funzionalità.
Il silenzio delle istituzioni
In questo clima di stallo, ciò che colpisce è il silenzio. Nessuna conferenza stampa, nessuna nota ufficiale, nessun cronoprogramma divulgato ai cittadini. Tutto viene lasciato a ipotesi, supposizioni, indiscrezioni raccolte tra le righe. In una città con una lunga tradizione sportiva, e che ha dato i natali a campioni olimpici, questo vuoto di comunicazione e progettualità suona come un paradosso difficile da accettare.
L’appello delle società
Diversi presidenti e allenatori, contattati nei giorni scorsi, chiedono chiarezza e trasparenza: “Non pretendiamo miracoli – ha detto il dirigente di una storica società locale – ma almeno di sapere come muoverci. Le famiglie ci chiedono quando iniziamo. E noi non sappiamo cosa rispondere.”
Sport fermo, città ferma
Lo sport non è solo agonismo. È formazione, socialità, prevenzione. È un presidio di legalità e benessere, soprattutto per i più giovani. Tenerlo fermo — e farlo senza spiegazioni — significa spegnere una parte importante della vita cittadina.






