Una giornata all’insegna della cultura e del prestigio internazionale quella vissuta a Cerveteri nel pomeriggio di venerdì 19 settembre, grazie alla visita di oltre trenta docenti universitari provenienti dalla John Cabot University, la più importante università americana in Italia e tra le principali in Europa. Ospiti della Fondazione Sforza Ruspoli, gli accademici hanno potuto compiere un vero e proprio viaggio immersivo nel cuore della storia etrusca e del patrimonio culturale della città, a cominciare dalla visita alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, gioiello architettonico del centro storico, per poi proseguire con l’apprezzata mostra “Il Patrimonio Ritrovato” allestita all’interno di Case Grifoni, che raccoglie reperti e testimonianze preziose del passato ceretano. Tappa conclusiva, ma senza dubbio la più suggestiva, il Castello Ruspoli, residenza storica e simbolo identitario di Cerveteri, recentemente riaperto al pubblico grazie all’impegno della Fondazione che porta il nome della nobile famiglia. I docenti hanno potuto salire i celebri “scalini magici” che conducono all’ingresso del castello, luogo intriso di storia e memoria, un tempo dimora di Don Alessandro “Lillio” Sforza Ruspoli, figura ricordata con affetto come l’ultimo vero Principe della città. «Accogliere una delegazione così autorevole è stato un onore e un’opportunità per condividere la bellezza di Cerveteri con il mondo accademico internazionale – ha dichiarato la Fondazione Sforza Ruspoli –. La nostra missione è proprio questa: valorizzare e raccontare la storia locale, aprendola a un dialogo con il presente e con le nuove generazioni». La visita si inserisce in un più ampio progetto di internazionalizzazione culturale avviato dalla Fondazione, che punta a fare del Castello Ruspoli e del centro storico un polo attrattivo per studiosi, artisti, studenti e turisti. Già in programma nuovi incontri, convegni e iniziative condivise con università italiane e straniere. Per Cerveteri, ancora una volta, la storia millenaria diventa chiave per costruire relazioni di valore e rilanciare la città su scenari di respiro europeo e globale.






