Lo “shutdown” federale è ufficialmente scattato negli Stati Uniti, paralizzando gran parte delle attività governative a seguito del mancato accordo sulla legge di bilancio al Congresso. La trattativa si è arenata nella notte, quando la Camera e il Senato non sono riusciti a trovare un compromesso sulla legge di spesa, aprendo la strada alla sospensione immediata dei servizi considerati non essenziali. A pagarne le conseguenze saranno centinaia di migliaia di dipendenti pubblici, costretti a restare a casa senza stipendio fino alla fine della crisi. I musei nazionali, le agenzie ambientali, molti uffici amministrativi e persino alcuni programmi di assistenza sociale sono stati chiusi o fortemente ridimensionati. Rimangono invece attivi i settori vitali come la sicurezza nazionale, l’esercito e i servizi di emergenza. Il presidente Donald Trump, intervenendo duramente, ha puntato il dito contro i Democratici, accusandoli di “irresponsabilità” e di voler “tenere in ostaggio il Paese per meri calcoli politici”. Non solo: dalla Casa Bianca è partita anche la minaccia di licenziare migliaia di lavoratori federali, misura che – se attuata – aggraverebbe ulteriormente il dramma sociale dello shutdown. Il costo economico della paralisi è enorme. Ogni giorno di blocco si traduce in miliardi di dollari persi tra stipendi sospesi, attività amministrative ferme e finanziamenti interrotti. La decisione dell’esecutivo di congelare i fondi destinati a città e Stati a guida democratica sta già alimentando tensioni istituzionali e potrebbe avere effetti devastanti sui servizi locali, dalle scuole al trasporto pubblico. Intanto cresce la rabbia dei cittadini: da New York a Los Angeles, migliaia di lavoratori federali si sono radunati davanti agli uffici chiusi per protestare contro lo stallo politico che mette a rischio non solo i loro salari, ma anche la stabilità dell’economia americana. Il Congresso resta diviso, mentre l’incertezza domina l’agenda politica ed economica degli Stati Uniti. Ogni giorno che passa senza un accordo aumenta la pressione sui parlamentari e sul presidente, mentre il Paese osserva con crescente preoccupazione una crisi che potrebbe rivelarsi la più grave degli ultimi anni.
Shutdown, Trump minaccia di licenziare migliaia di impiegati pubblici
