Saranno le telecamere di sorveglianza della zona e le testimonianze di chi era in zona ieri mattina alle 7 a chiarire cosa sia successo davvero in largo Sperlonga, a Grottarossa, periferia Nord di Roma. Qui, sulla banchina del capolinea del bus 029 si è spenta tragicamente la vita di Mamadou Momo Diallo. Di origini senegalesi, aveva solo 39 anni, era arrivato qui 20 anni fa, faceva l’addetto alla sicurezza in alcuni supermercati del Pigneto, viveva da solo con la figlioletta dopo la separazione dalla moglie. E’ stato ucciso a coltellate da un uomo di 44 anni, già fermato con l’accusa di omicidio volontario. Il caso è complesso e la polizia ci lavora con grande attenzione: secondo le ultime ricostruzioni Diallo si sarebbe recato in zona Grottarossa su invito dell’ex moglie Rosellina. Un incontro chiarificatore, forse, perché la donna non avrebbe accettato la separazione con Momo, che viva al Pigneto con la bimba avuta dalla coppia. I due si sarebbero incontrati alla fermata del bus 029: qui sarebbe scoppiata una lite molto accesa, raccontano i testimoni, e la situazione sarebbe degenerata: il presunto omicida, che stava consumando alcolici a pochi metri di distanza, si è avvicinato e si è frapposto tra l’ex moglie e l’uomo: quest’ultimo ha afferrato una bottiglia per provare a colpirlo, ma è stato invece lui ad essere raggiunto da un fendente al collo sferrato con un coltello a serramanico. Poi l’aggressore lo ha trafitto ancora al fianco sinistro, lasciandolo infine sul marciapiede. Inutile la corsa all’ospedale di San Pietro: una tragedia assurda, con contorni ancora da chiarire.






